di Fabio Setta
Abbracciati in cerchio a centrocampo con Nicola ancora a caricare la squadra. L’immagine di fine partita è quanto di meglio possa spiegare la svolta in casa Salernitana. Contro il Milan è arrivato un pareggio, il terzo consecutivo ma molto diverso dai precedenti. È uscita dal campo anche con un pizzico di rammarico la squadra granata che ha giocato a viso aperto contro la squadra di Pioli, arrivata all’Arechi da prima in classifica. La scossa Nicola c’è stata. Senza ombra di dubbio. La Salernitana ha disputato la miglior partita dell’anno, ma soprattutto è apparsa trasformata. Non solo dal punto di vista tattico e fisico ma soprattutto nello spirito. Aggressività e coraggio aveva chiesto il tecnico granata e la squadra ha risposto nel migliore dei modi. Schierata con un 4-4-2 molto spregiudicato con Ribery e Kastanos esterni di centrocampo e con Djuric e Bonazzoli confermati in attacco, la Salernitana è partita davvero forte, mettendo subito pressione al Milan. Al 5’, però, su taglio di Hernandez, Messias ha approfittato dell’unica indecisione della difesa granata, Ranieri nell’occasione, per mettere a segno il gol del vantaggio. In quel momento si è capito che la Salernitana non era la solita. In campo c’era una squadra viva ed affamata che ha iniziato davvero a credere nell’impresa. Non solo di mettere in difficoltà il Milan, ma anche di conquistare la salvezza. La formazione di Davide Nicola non ha sbandato, non ha perso lucidità e ha continuato a combattere, senza curarsi del valore dell’avversario. A testa alta, con coraggio, senza abbassare il baricentro, magari anche rischiando qualcosa. Il Milan, con il movimento di Giroud a rientrare e i lanci dalla difesa per gli esterni offensivi ha messo in difficoltà la linea difensiva granata che però ha retto. I rossoneri hanno avuto qualche occasione ma al 29’ Ribery ha azionato Mazzocchi, la cui lunga corsa per la fascia è sublimata in in cross per Djuric che anticipando Maignan ha fatto da sponda per Bonazzoli che in girata ha pareggiato i conti. Il momento più difficile per la formazione granata, probabilmente, a inizio ripresa, quando il Milan ha prodotto il massimo sforzo, trovando un Sepe straordinario. Soprattutto su Giroud. Col passare dei minuti, la Salernitana, però, ha riguadagnano campo e dopo aver sfiorato il gol con Bonazzoli, dopo un’indecisione di Maignan, ha trovato il vantaggio con il colpo di testa di Djuric al 72’ su cross di Mazzocchi. L’Arechi è esploso ma la gioia è durata poco, visto che dopo appena cinque minuti Rebic ha battuto Sepe. Nel finale il Milan ha provato a riportarsi in vantaggio, ma la Salernitana ha retto conquistando un pareggio, che nulla ha a che vedere con quelli ottenuti contro Spezia e Genoa. La sensazione è che, giocando così, la salvezza non è un miraggio.