Salernitana, 15 anni senza il Siberiano - Le Cronache Salernitana
Salernitana

Salernitana, 15 anni senza il Siberiano

Salernitana, 15 anni senza il Siberiano

di Marco De Martino

SALERNO 12 aprile 2010, una data impressa a fuoco nella storia del tifo granata, e non solo. Quel giorno di ormai ormai quindici anni fa ci la- sciò Carmine Rinaldi, alias Il Siberiano (nelle foto), storico capo ultras della curva sud. Un malore improvviso lo portò via alla sua gente che, a distanza di quindici lunghi dolorosi anni, continua ad onorarlo ed a ricordarlo. Iro- nia della sorte, la morte del Si- beriano arrivò proprio nel giorno della retrocessione aritmetica della sua Salerni- tana dalla serie B alla Lega Pro, dopo la netta sconfitta subita al Castellani di Empoli. Una retrocessione che diede il “la” alla caduta verticale della squadra granata, fallita al ter- mine della stagione succes- siva e costretta a ripartire dalla serie D, sotto le mentite spoglie del Salerno Calcio. Oggi la Salernitana, dopo anni travagliati trascorsi tra l’in- ferno delle serie minori ed il ritorno nell’Olimpo del calcio, sta vivendo un’altra pagina difficile della sua storia. Quel 12 aprile del 2010 nacque la leggenda del Siberiano che, in ogni curva d’Italia viene ri- spettato e ricordato. Non c’è rivalità che tenga. Da Milano a Roma, da Torino a Napoli, tutte le tifoserie italiane si sono unite in questi anni nel nome del Siberiano. In ogni gara della Salernitana, da quattordici anni a questa parte, gli ultras intonano cori per Carmine Rinaldi. Indi- menticabile poi la coreografia in occasione di Salernitana- Poggibonsi, nel giorno della promozione in Prima Divi- sione di qualche anno fa, che la sua curva sud gli tributò. Una scenografia da brividi, che fece il giro d’Italia. E come non pensare allo striscione ed alla gigantografia che cam- peggiano ormai da anni sulla facciata del Vestuti. Insomma, ancora oggi gli ultras, che sono cresciuti seguendo il suo esempio, lo ricordano e lo ri- corderanno sempre degna- mente. Proprio in queste ore sono decine i tifosi che si stanno industriando per comporre gli striscioni da af- figgere in città per ricordare, come ogni anno, il Siberiano. Perché chi vive nel cuore di chi resta, non muore mai…