di Erika Noschese
Sulle sacche di sangue sparite all’interno del reparto di ematologia del Ruggi d’Aragona di Salerno solo una disattenzione ma si tratta di sacche regolarmente utilizzate ma non eliminate dal sistema. È quanto ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Marchiello che ha risposto al Question time del consigliere regionale della Lega Aurelio Tommasetti che ha chiesto alla giunta regionale per quali motivazioni non vi sia stata più traccia negli anno 2021, 2022, 2023 delle 40 sacche di sangue depositate all’interno del reparto di ematologia e quali provvedimenti verranno adottati per far fronte a tale vicenda. L’assessore alla Sanità ha chiarito che è stata già istituita una commissione interna che ha verificato la sussistenza di una “anomalia della rintracciabilità dell’unità” di sangue scaturite a una non completa e adeguata vigilanza da parte dell’unità operativa. In sintesi, le sacche non presenti, eliminate per motivi tecnici e/o sanitari oppure trasfuse o comunque movimentate, risultano ancora giacenti nel gestionale informatico. “Tale esito è stato inoltrato dalla Direzione Generale per la Tutela della Salute ed il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale al Direttore del Dipartimento Oncoematologico che, in considerazione di quanto relazionato dalla commissione di verifica e della circostanza che la citata anomalia rappresenta lo 0,03% delle sacche movimentate, ovvero 3 sacche ogni 10.000 movimentate dal Centro Trasfusionale nel corso degli anni 2021/2023, ha adottato uno specifico provvedimento con richiesta di individuare procedure correttive e preventive – si legge nella risposta dell’assessore – In ottemperanza a tale richiesta il Direttore f.f. della U.O. ha definito un “piano di azioni correttive e preventive” a integrazione delle procedure correnti, teso a “ridurre al minimo la probabilità di future non conformità” a garanzia della costante tracciabilità delle unità raccolte e distribuite. Successivamente, lo stesso Direttore ha effettuato ulteriori verifiche dalle quali risulta che su 39 unità di emazie concentrate interessate risulta una storia documentale per cui 10 sono state regolarmente trasfuse e non correttamente scaricate sul gestionale, 27 (anch’esse non adeguatamente tracciate) non erano utilizzabili per problematiche varie (prelievo insufficiente, rottura sacca, leucopenia, incompatibilità, ….), mentre per le restanti 2 unità le verifiche sono tuttora in corso. Infine, è stato segnalato che per evitare ogni possibile errore legato allo scarico manuale delle unità di emazie trasfuse, il Sit sta implementando anche l’utilizzo di un “braccialetto elettronico” che prevede lo scarico della sacca trasfusa al letto del paziente garantendo il collegamento diretto con la procedura informatica in uso al servizio”. «La risposta di Marchiello non convince: c’è bisogno di un vero Assessore alla Sanità», ha dichiarato il consigliere Tommasetti che durante il Question time ha ribadito la gravità della situazione. Intanto, sono in corso altre verifiche sulle sacche non ancora rintracciate rispetto al loro utilizzo, se trasfuse o eliminate solo.