di Giuseppe D’Alto Gli affari delle cooperative nella lente di ingrandimento della Procura di Salerno. Un’inchiesta a 360 gradi che non coinvolgerebbe solo gli affidamenti diretti e la questione legate al verde pubblico, alla guardiania ed alla manutenzione in genere. Nel mirino del sostituto procuratore antimafia, Maurizio Cardea, sono finite anche le cooperative finalizzate all’attività edilizia. Da qualche mese gli inquirenti, in seguito ad alcune segnalazioni, stanno approfondendo la questione legata alle cooperative che hanno edificato in zona Sant’Eustachio. Al vaglio della Procura, in particolar modo, la questione legata alla conversione dell’area ad agricola ad abitativa che sarebbe avvenuta non seguendo il procedimento ordinario previsto dalla legge. In sintesi il Comune avrebbe dovuto disporre una variante al piano urbanistico in relazione per procedere al cambio di destinazione ma, nel caso di specie, si è preferito definire il procedimento attraverso la conferenza dei servizi. Iter quanto meno anomalo secondo gli inquirenti che hanno posto l’indice anche sulla correttezza delle assegnazioni e verificato la composizione delle cooperative stesse. Il pm Cardea avrebbe già ascoltato alcuni tecnici del Comune ed il responsabile legale di una delle cooperative attenzionate. Inoltre è stata acquisita un’ampia documentazione per verificare se l’operato della macchina comunale sia stato corretto. Un’inchiesta delicata che rischia di creare un altro pericoloso fronte giudiziario in relazione ad una tematica che in altri contesti ha prodotto risvolti clamorosi con coinvolgimenti bipartisan di politici in affari legati alle cooperative sociali. Nei giorni scorsi il quotidiano Cronache ha anticipato l’apertura di un filone di inchiesta relativo agli affidamenti diretti del Comune con le cooperative sociali con l’acquisizione di documenti a Palazzo di Città da parte della polizia giudiziaria. Secondo il teorema accusatorio il Comune avrebbe dovuto procedere con la gara d’appalto. Da qui le verifiche della Procura per comprendere per far luce sulle modalità seguite dal Comune di Salerno in relazione alle assegnazioni effettuate negli ultimi anni (non è da escludere che però vengano verificati anche procedimenti datati nel tempo). L’inchiesta è ancora agli “albori” ma sembra stia già facendo tremare Palazzo di Città e non solo.
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