di Michelangelo Russo
L’interessante intervista di ieri del primo cittadino Vincenzo Napoli recupera i mesi di ostracismo della stampa nel Municipio. Adesso sappiamo tutto del nostro Sindaco: la sua passione civile in gioventù, le sue lotte politiche, i suoi maestri e la profondità dei suoi studi filosofici partendo da Gobetti per finire a Spinoza, Marx, Voltaire e Kant. Con queste credenziali nel suo curriculum personale, riconosco che è difficile contraddire tale caratura culturale dicendogli semplicemente, sulla scorta delle sue affermazioni, che sta dicendo delle vere e proprie bugie, facilmente smascherabili. Dico questo perché, innanzitutto, l’intera intervista pare voler toccare il suo punto focale (non sfuggito all’editorialista, che lo ha rimarcato nel titolo di copertina) allorché l’architetto Napoli, gentiluomo per definizione mediatica, afferma con una punta di stizza che Tangentopoli a Salerno fu un flop. Che i politici incriminati in Tangentopoli furono tutti assolti, e che, a cominciare dall’ex Sindaco Giordano, ne uscirono a testa alta. Tangentopoli a Salerno, aggiunge, fu sicuramente un fatto ideologico.
Detto ciò, iniziamo con la verifica di tal blasonata opinione. Poiché da trenta anni almeno il sottoscritto è letteralmente perseguitato da contumelie, allusioni, righi e abbaiati provenienti da scribacchini, politici mummificati, ex protagonisti dell’epoca della Salerno da bere e via dicendo, concordi più o meno nell’assegnare a un progetto eversivo che tra il ‘92 e il ‘94 portò all’omicidio politico, a dir poco, del Sindaco Giordano e di tutta la corte che dalla ex DC arrivava al Partito Socialista, e ciò per favorire l’ascesa del Partito Comunista incriminando e arrestando innocenti, ebbene, voglio rispondere questo: i due processi di Tangentopoli da me curati sono stati la Fondovalle Calore (questa con i colleghi D’Alessio e Di Nicola) e il Trincerone di Salerno. Entrambi i processi furono tutt’altro che un flop. Anzi! La Fondovalle Calore, che aveva al suo centro lo scandaloso accaparramento di progetti milionari, e dei connessi appalti truccati, da parte di studi di ingegneria e architettura direttamente gravitanti sui vertici locali del Partito Socialista, si concluse con pesanti condanne definitive, in Cassazione, per tutti gli imputati. L’altro, il Trincerone di Salerno, si concluse ben dieci anni dopo l’inizio, nel 1993, con una sentenza definitiva della Cassazione nel 2003, con la quale si dichiarava la prescrizione per l’ultimo, ma fondamentale, capo d’imputazione: la falsità ideologica del progetto votato dalla Giunta Giordano. Prescrizione accettata da tutti gli imputati, e motivata dalla Cassazione con una feroce critica sull’inverecondo “arronzamento” di un progetto spacciato per esecutivo, ma in realtà un aborto progettuale. Dunque, Sindaco gentiluomo, dove stanno le assoluzioni e le teste alte? Non certo nei miei processi! Ma allora, se il Sindaco parla di flop di Tangentopoli, si riferiva forse ad altri processi di questo filone. Se è così, faccia chiarezza con il suo Assessore alla Trasparenza, alla Sicurezza, etc. etc., il dr. Claudio Tringali, che nelle vicende di Tangentopoli occupò, a suo stesso dire, un ruolo di primissimo piano. Non lo dico io, o qualcun altro; lo dice proprio lo stesso Tringali, che nel suo curriculum, postato su internet al sito www.asisalerno.it, afferma, con tanto di firma in data 26/03/2020 (è il curriculum inviato all’ASI che lo nomina presidente di una gara di appalto) che esso Tringali “nominato G.I.P presso il Tribunale di Salerno nel 1992, si occupa di innumerevoli procedimenti penali della cosiddetta Tangentopoli salernitana e della connessioni tra criminalità organizzata e i pubblici poteri”.
Dunque, signor Sindaco, accanto a Lei ha il vero responsabile del flop di Tangentopoli a Salerno. Perché ha curato innumerevoli processi di quel filone; tra quelli troverà i flop a cui lei accenna, perché i miei due processi sono stati tutt’altro. E adesso basta con questa frottola di flop e teste alte!
1 Commento
Evoluzione di Tangentopoli:
chi prima prendeva le tangenti, ora le elargisce a piene mani.
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