Reati ambientali in virtù di apparecchi e struttura non a norma. La complessa indagine del pubblico ministero Borrelli ha riguardato tre strutture salernitane: l’ospedale Ruggi, il Da Procida e il pronto soccorso di Ravello. Nello specifico il pm aveva chiesto il sequestro della centrale termica che alimenta le caldaie per omissioni nocive in atmosfera e la “cappa di chemioterapia” in atmosfera dell’ospedal San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Nelle more il pm aveva chiesto di apporre i sigilli anche allo scarico di acque reflue dell’ospedale Da Procida ed al pronto soccorso di Castiglione di Ravello. Sette le persone finite sono la lente di ingradimento della Procura per omessa vigilanza. Nello specifico il direttore generale del Ruggi Vincenzo Viggiani, l’ex manager dell’Asl Squillante, Domenico Della Porta, Francesco De Caro, Angelo Gerbasio e Luciana Coletta. La richiesta di sequestro del pm è stata respinta dal Gip del Tribunale di Salerno. Ora il pm titolare dell’inchiesta presenterà istanza in Appello depositanto ulteriori atti per documentare la situazione di criticità delle strutture finite nella lente di ingrandimento della magistratura.
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