di Andrea Pellegrino
Confermate le indiscrezioni della vigilia: per la presidenza della Provincia di Salerno sarà corsa a due. Da un lato Giovanni Romano (sindaco di Mercato San Severino) sostenuto quattro liste e dall’altro Giuseppe Canfora (primo cittadino di Sarno) che sarà supportato da tre liste di partito. Ieri mattina alle 12 l’ufficio elettorale costituito a Palazzo Sant’Agostino ha espletato tutti i suoi compiti e questa mattina darà il via libera definitivo alle liste. Poi non resterà che attendere il 12 ottobre per il verdetto finale. Primi a consegnare le liste già domenica i Fratelli d’Italia, ultimi invece quelli del Pd che poco prima di mezzogiorno di ieri ha perso anche un candidato. Infatti la lista democrat conta quindici nomi di aspiranti al Consiglio provinciale. A quanto pare non sarebbe giunta l’accettazione della candidatura di Nino Pagano, consigliere comunale di Capaccio Paestum. A bloccare l’ambizione dell’architetto di Capaccio una disputa interna al collegio elettorale, ed in particolare con il consigliere comunale di Altavilla Silentina Vincenzo Giardullo (renziano della prima ora) che in più occasioni aveva rivendicato il suo posto in lista. Ancora le tensioni interne a Capaccio, dopo le ultime dichiarazioni del sindaco Voza (dimessosi dalla segreteria regionale del Pd), avrebbero portato Pagano a rinunciare alla candidatura. Una lista a 15 nonostante il prestito concesso ai colleghi di Sel che hanno inserito tra le proprie fila Nazareno Matarazzo, uomo di punta dell’entourage del consigliere regionale del Pd, Donato Pica. Resta in piedi, invece, il caso Udc. Cobellis, dalla sua, ha presentato (attraverso il consigliere comunale di Salerno Paky Memoli) la propria lista con tanto di scudo crociato, facendo così indispettire Vincenzo Inverso che si è collocato a sostegno di Romano. «Sono personalmente molto soddisfatto – ha detto Cobellis – si tratta di un risultato che abbiamo raggiunto a dispetto dei continui tentativi di sabotaggio orchestrati dai soliti noti». Immancabile la risposta di Inverso: «Si tratta di una vittoria di Pirro. Caldoro ora apra gli occhi dopo questo posizionamento in provincia di Salerno». Lista senza big per Forza Italia che si affida a facce nuove, incamminandosi verso una strada tutta in salita, in considerazione del peso specifico di ogni consigliere messo in campo. Tra l’altro proprio Forza Italia è il partito che più dovrà preoccuparsi dei “franchi tiratori”. Non fosse altro che gran parte dei suoi esponenti (Aliberti per citarne uno) ha dovuto digerire la candidatura alla presidenza di Giovanni Romano, espressione dei Fratelli d’Italia. Forza Italia, d’altronde, così come affermato ieri mattina da Edmondo Cirielli, «su Romano ha dovuto prendere atto della nostra leadership».