Ore 00.55: Rocco scoppia in lacrime. Abbraccia i colleghi cantanti. Sanremo è ai suoi piedi diciannove anni dopo I Neri per Caso. Abbraccia tutti (Con la Litizzetto che sottolinea le origini napoletane dimenticando Salerno). Ore 00.55: Salerno impazzisce di gioia con fuochi d’artificio nel quartiere d’origine. “Un emozione grandissima – riesce appena a dire in lacrime. Questa sera non ho vinto io, ha vinto la gente: non siamo la terra dei fuochi”. Un prima fila la mamma piange di gioia mentre Rocco canta nuovamente in chiusura di serata e Luciana Litizzetto si lascia andare ad un improvvisato balletto. Piange la madre, piange il papà Giovanni, ultras granata, che batte il petto e non trattiene le lacrime. Fenomeno Rocco. Quei tre minuti e mezzo che ti cambiano la vita. Tre minuti e mezzo da consumato divo più che da esordiente alle prime armi. Ieri come giovedì… con la differenza che questa volta è entrato in scena intorno alle 23. Quello slang dialettale apprezzato da tanti e bistrattato da pochi (polemiche per la battutine della Giallappa’s) Così Rocco Hunt ha sconvolto il festival. Adriano Celentano si presentò spalle al pubblico alla grande platea di Sanremo nel 1961. Rocco ha addirittura invitato il pubblico dell’Ariston a battere le mani ed intonare il ritornello. Come un ciclone il fenomeno Hunt ha rotto gli equilibri del festival. Ha catturato l’attenzione dei media… Un’esibizione che ha spiazzato anche Luciana Littizzetto che aveva pronunciato, con un pizzico di ironia, il titolo della canzone presentata dal salernitano salvo poi fare i complimenti al diciannovenne per la disinvoltura mostrata sul palcoscenico. Intevista in napoletano. E’ riuscito a tener botta al maestro Arbore, un’icona della musica e della televisione italiano. La conferenza stampa di ieri mattina all’Ariston è stata tra le più lunghe di questi giorni. Quel ragazzo sbarazzino ha suscito l’interesse dei media. Qualcuno, facendo leva sulle tamtica della canzone, ha chiesto un’intervista in napoletano e Rocco non si è tirato indietro dando ad un simpatico ed apprezzato siparietto. Poi si è soffermato sul suo impegno nel sociale come il progetto rap nel carcere di Airola in provincia di Benevento. “Quei ragazzi non sapevano nulla del rap, ma alla fine del progetto sono usciti con un ep di brani scritti da loro. Un’esperienza che mi ha fatto crescere in un modo enorme”. Ha cantato la… terra dei fuochi e nel corso della conferenza non poteva dimenticare l’esperienza a Casal di Principe. “Tra quella gente c’erano figli di boss ma anche di magistrati. Indimenticabile”. Fattore aggregante. “Ho saputo che molti bambini hanno costretto i genitori a seguire. Il Festival è stato sempre un fenomeno aggregante ed il fatto che sia riuscito ad unire generazioni diverse è decisamente gratificante”. Premio assomusica. Il primo riconoscimeno è arrivato al termine della conferenza stampa. Rocco ha ricevuto il Premio Assomusica 2014, e consegnato presso la sala stampa dell’Ariston dal presidente Vincenzo Spera, il riconoscimento premia “l’originalita’ e la capacita’ di saper emozionare mostrata da Rocco Hunt nel corso dell’esibizione dal vivo”. La dedica. “Dedico questo premio alla Campania, terra del sole e non terra dei fuochi”, ha detto Rocco Hunt (alloggia nello stesso albergo di Renga, favorito tra i big), il 19enne rapper salernitano dopo aver ricevuto l’importante riconoscimento. La sua interpretazione ha letteralmente folgorato i presenti. Ma i riconoscimenti per il dicianovenne salernitano di certo non finiranno qui… Il brano presentato al festival è già al top nelle classifiche specializzate dopo aver fatto saltare il banco su iTunes. Voleva “scassare” a Sanremo… Meglio di così. (g. d’a)
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