Rispoli: “Basta fare campagna elettorale sulle spalle dei lavoratori” - Le Cronache
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Rispoli: “Basta fare campagna elettorale sulle spalle dei lavoratori”

Rispoli: “Basta fare campagna elettorale sulle spalle dei lavoratori”

di Monica De Santis

“Qualcuno si dovrebbe levare il vizio di fare le campagne elettorali sulle spalle dei lavoratori. Sia a livello nazionale che a livello locale”. A parlare è Angelo Rispoli segretario generale della Csa provinciale, che commenta le dichiarazioni del ministro Renato Brunetta sul lavoro agile, che a suo dire “almeno come l’amministrazione lo ha sperimentato in questi mesi, non può funzionare”. Secondo Rispoli bisogna smetterla di tacciare i lavoratori come “sfaticati”, soprattutto se poi quando si va a confronto diretto con loro gli si dice che “sono ottimi lavoratori”. “Il lavoro agile è stato la risposta emergenziale al lockdown ma non ha affatto garantito i servizi pubblici essenziali – ha spiegato Brunetta – Questo tipo di lavoro non può essere pensato come modello per il futuro: costruito dall’oggi al domani spostando dalla presenza al remoto; senza ri-progettazione dell’organizzazione, senza contratto, senza obiettivi, senza tecnologia e senza sicurezza. Un lavoro a domicilio all’italiana”. In risposta alle affermazioni del ministro, Rispoli ribatte… “È un controsenso. Credo che in questo caso il buon Brunetta, visto che si stanno rinnovando i contratti di lavoro, sia per quanto riguarda le funzioni centrali per gli enti locali, abbia deciso di comportarsi come il padrone che cerca di sminuire i servizi offerti dai lavoratori. Il problema dello smart working non riguarda solo la capacità lavorativa dei lavoratori, ma di come l’apparato pubblico sia in grado di accettare le nuove tecnologie. Faccio un esempio è uscita una direttiva anni fa che nella pubblica amministrazione i documenti andavano computerizzate, ovvero che il supporto cartaceo non doveva più essere utilizzato. Ora mi sapete dire quali sono gli enti dove la carta non viene più utilizzata? E allora di cosa stiamo parlando. perchè si deve dare sempre colpa ai lavoratori”. Rispoli poi pone l’accento sul lavoro in provincia di Salerno utilizzando lo smart working… “Un servizio che non solo è riuscito a garantire i servizi essenziali, ma tra l’altro bisogna dirlo con grande onestà, ha visto molti lavoratori preferire non utilizzarlo perché l’apparato amministrativo era inadeguato e quindi pur di far funzionare i servizi hanno preferito proseguire con il lavoro in presenza”. Proprio sulla dedizione al lavoro, soprattutto in presenza Rispoli ha chiesto che “Le maestranze di Salerno Pulita, Salerno Energia, Salerno Mobilità e Salerno Sistemi che hanno dimostrato un alto senso del dovere nei mesi più duri dell’emergenza sanitaria, vengano tutte premiate. Ecco perché al sindaco di Salerno chiedo di non dividere i lavoratori. C’è chi ha comprato le mascherine e i guanti a sue spese per continuare a stare in servizio. Da un anno e mezzo sono quotidianamente in trincea. In perenne emergenza stanno facendo un lavoro indispensabile per la comunità. Spero che sindaco e prefetto si ricordino quanto prima di loro». Rispoli ripete che è grazie ai dipendenti di tutti i comuni salernitani se la macchina amministrativa è andata avanti e non si è fermata durante il periodo del covid “Quello che dice Brunetta potrebbe essere anche vero ma non certo nella realtà di Salerno e provincia, dove possiamo dire che nonostante la macchina degli enti locali sia arretrata gli utenti hanno comunque ricevuto i servizi necessari grazie all’impegno e al sacrificio dei dipendenti comunali. Quegli stessi dipendenti comunali che sono ridotti all’osso, basti pensare a coloro che lavorano negli uffici dell’anagrafe di Salerno, rimasti davvero in pochi e che cercano ogni giorno di rispondere a tutte le richieste dei cittadini e di tenere aperti almeno un paio di volte a settimana i vari uffici della città”.