“Siamo stati delegati dal ministero dell’Ambiente a gestire questo rimpatrio. E’ emerso che questo trasporto si fondava su documenti falsificati perche’ l’impianto in Tunisia era un impianto fantasma, comunque non adeguato per il trattamento di questi rifiuti. Tant’e’ vero che l’amministratore della ditta che li ha spediti e’ latitante e ci sono stati degli arresti in Tunisia. Bisogna risolvere questa ferita nei rapporti con la Tunisia”. A dirlo e’ il vicepresidente della Regione Campania con delega all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola, riferendosi aii 212 container contenenti rifiuti rientrati a Salerno dalla Tunisia e destinati, per uno stoccaggio provvisorio, al comprensorio militare di Persano, nel comune di Serre, nel Salernitano. La nave che li trasporta e’ oggi a Salerno, ma i container saranno sbarcati domani. “Parliamo di rifiuti ingombranti, plastica, ferrosi in piccola parte, carta e cartone, non ci sono organici e quindi non c’e’ ne’ un problema di esalazioni quindi di miasmi ne’ un problema di percolato che sono le due criticita’ classiche della gestione dei rifiuti”, spiega Bonavitacola rammentando che “questi rifiuti sono stati esportati da un’azienda che opera a Sud della provincia di Salerno e gran parte sono rifiuti conferiti da comuni della zona a Sud della provincia di Salerno”. Quanto alla decisione di stoccarli a Persano, chiarisce che “lo stoccaggio si organizza in prossimita’ del porto di arrivo. Il porto di arrivo e’ il porto di Salerno che e’ il porto da dove i rifiuti sono partiti”. “Dovevamo individuare in provincia di Salerno un sito adeguato, cioe’ un sito nel quale vi fosse una operativita’ di stoccaggio e anche di movimentazione perche’, quanto prima, questi rifiuti dobbiamo mandar via. A Sud della provincia di Salerno, ce n’e’ uno solo che ha queste caratteristiche, quello che noi abbiamo individuato nell’area di Persano”, aggiunge il vicepresidente. Bonavitacolaricorda, poi, che “li’ sono state stoccate, per quindici anni, 90mila tonnellate di ecoballe. Noi stiamo parlando di 5mila tonnellate. Di queste 90mila, 35mila le abbiamo gia’ mandate via e il resto lo manderemo via nei prossimi mesi. Quindi, si tratta di un sacrificio tra virgolette molto limitato, molto ragionevole e che non giustifica tanti allarmismi”. Sull’ipotesi di mandare i rifiuti direttamente in un impianto dove possano essere smaltiti, precisa che “prima di mandarli in un impianto occorre fare le cosiddette caratterizzazioni che non sono altro che un’analisi dei rifiuti per verificarne le componenti merceologiche, le caratteristiche chimico-fisiche. Una volta fatte queste analisi si puo’ definire una procedura di trattamento finale”. “Le popolazioni vanno rassicurate con i dati di fatto che ho raccontato”, sottolinea. I tempi precisi? “Stiamo parlando di pochi mesi”, risponde. “Stiamo parlando di pochi mesi”, ribadisce annunciando che “se ci rivediamo a fine aprile, facciamo un bilancio dei rifiuti che abbiamo portato via dal sito di Persano e quelli che sono arrivati per questo carico. Vedrete che sono piu’ quelli che sono andati via quelli che sono arrivati”. Ci saranno controlli al sito di stoccaggio, “controlli classici, sia per quanto riguarda la potenziale radioattivita’, ma non esiste questo problema”, rimarca Bonavitacola concludendo che “sono protocolli di routine che si devono fare, sia specificamente con l’Arpac l’analisi delle caratteristiche, ma al momento non abbiamo ragione per ritenere che siano rifiuti diversi da quelli che ho detto prima”.
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