Resta in ambulanza tutta la notte per mancanza posti letto al Ruggi d’Aragona - Le Cronache
Ultimora sanità

Resta in ambulanza tutta la notte per mancanza posti letto al Ruggi d’Aragona

Resta in ambulanza tutta la notte per mancanza posti letto al Ruggi d’Aragona

di Monica De Santis

Ciò che aveva annunciato, giovedì sera, il dottor Alfonso Masullo, ovvero la mancanza di posti letto nel reparto di malattie infettive del Ruggi D’Aragona, ha fatto registrare nella serata delle stesso giorno, ciò che si temeva. Ovvero pazienti che necessitano di ricovero, che restano bloccati all’interno delle ambulanze per ore ed ore. E’ quello che è successo ad un’anziana signora, malata di alzheimer, positiva al Covid, che è rimasta a bordo di un’ambulanza dell’Humanitas per 12 ore, prima di riuscire ad essere ricoverata nel nosocomio salernitano. A raccontare la storia, sono le due figlie della donna, Costanza (allenatrice della Ritmica Arke e giudice federale) e Rosita (giudice federale per i campionati di ginnastica ritmica, attrice e regista della compagnia I Pappici) Sabetta. “Nostra madre, ieri sera (giovedì per chi legge, n.d.r.) – racconta Costanza Sabetta – aveva la saturazione a 71, si trovava a casa con mia sorella, anche lei come me, positiva al Covid. E’ stato a questo punto che Rosita ha chiamato il 118. Immediatamente è arrivata un’ambulanza dell’Humanitas. Gli addetti, molto gentili e comprensivi, hanno portato mia madre al Ruggi D’Aragona, ma giunti al Pronto Soccorso, lì sono rimasti. Non c’erano posti disponibili e quindi bisognava attendere per poter essere visitati e quindi ricoverati. All’interno dell’ambulanza hanno fatto il tampone a nostra madre che è risultato positivo. Intanto la saturazione era sempre più bassa. Mio marito e mio cognato a questo punto si sono recati alla Guardia Medica di via Vernieri per farsi prescrivere una ricetta per una bombola d’ossigeno e poi alle due di notte si sono messi alla ricerca di una farmacia di turno che ne avesse una a disposizione. Una volta trovata sono tornati davanti al Pronto Soccorso e hanno consegnato la bombola d’ossigeno agli addetti dell’Humanitas – racconta ancora Costanza Sabetta – che sono sempre rimasti accanto a nostra madre. Dall’ospedale, solo dopo le insistenze di mio marito ci avevano fornito una piccola bombola d’ossigeno, che ovviamente non sarebbe bastata, visti i tempi d’attesa. Ecco perchè entrambi si sono recati alla ricerca di una farmacia notturna. Ha passato tutta la notte in ambulanza, accudita dai soccorritori dell’Humanitas, alle 9,30 finalmente è riuscita ad accedere al pronto soccorso ed è stata immediatamente ricoverata. Ora – prosegue ancora l’istruttrice di ginnastica ritmica – si sta occupando di lei una dottoressa, che ci ha già contattato diverse volte per darci notizie. Speriamo nel meglio ovviamente. Ciò che ci fa rabbia è la cattiva gestione di questa emergenza. Non è possibile che persone che necessitano di un ricovero debbano rimanere oltre 12 ore in attesa”. Amareggiata per la situazione anche la sorella Rosita Sabetta… “Il Ruggi d’Aragona, non accoglie solo pazienti residenti a Salerno città, ma anche dalla provincia. In una situazione d’emergenza come questa 28 posti letto, sono davvero pochi e questo l’assurdo. Noi intanto dobbiamo ringraziare i soccorritori dell’Humanitas, che sono stati a dir poco perfetti e professionali e che non hanno mai lasciato sola nostra madre. E grazie anche alla dottoressa che ora la sta curando, che ha capito anche quali sono le altre patologie di cui lei soffre”.