Questa sera, verrà inaugurata alle ore 21, la XIV edizione del Salerno Jazz & Pop Festival, che si svolgerà in due serate oggi e domani con tre esibizioni. Apertura con immagini e musica dedicate a colui il quale ha ideato questa rassegna
Di Olga Chieffi
“Il blues è solo un brivido profondo e doloroso” ripeteva il chitarrista Son House e il blues ci attanaglierà, quando vedremo scorrere sullo schermo del Teatro Augusteo, in apertura XIV edizione del Salerno Jazz & Pop Festival immagini che ci vedevano e continueranno per sempre a vederci al fianco del compianto Fulvio Maffia che questa manifestazione aveva creato e fatto crescere, unitamente all’intero dipartimento del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno. Stasera il ricordo farà vivere l’uomo per quanti credono in un Oltre e per quanti lo disconoscono. “Suoni”, quelle impressioni, ci giungeranno da immagini, occasionali, ricordi di un attuale passato, profilando una congiuntura, mettendo in gioco e portando in primo piano il dimenticato, nell’accadere del presente, mentre si dischiuderanno vie di fuga verso il futuro. D’altra parte, se non si sarà capaci di ricordare totalmente i segni e i suoni, le immagini permetteranno che “i ricordi divengano questa possibilità meravigliosa” (Godard 1998). La canzone e il suono non propongono il passato ma un evento contemporaneo, essi rivelano in un istante, nelle pieghe e nella “carne del mondo” (Merlau-Ponty 1964), sia l’esposizione, sia l’oscuramento della natura ecstatica dell’essere, rendendo visibile “il pozzo senza fondo” del divenire. La serata inaugurale vivrà quindi delle voci Soul and Blues delle “Sisters in Soul”, Alice Armstrong e Daria Biancardi, due artiste pluripremiate e dalle incredibili doti canore, le quali dopo essersi incontrate diverse volte sui palchi dei maggiori festival europei, hanno deciso di dar vita a questo progetto spinte dalla forte passione per il soul ed il blues. Riprova il duo è certamente una formazione basata sull’originalità e la sperimentazione, voci straordinarie, che passeranno domani sera il testimone a “Las Orillas del Mundo”, composto da docenti e studenti del Conservatorio “Martucci”, un viaggio nelle musiche popolari, seguito dall’esibizione dei Dirotta su Cuba, band simbolo del funky italiano”, con Sandro Deidda al clarinetto insieme al contrabbasso del fratello Dario, alla batteria di Pier Paolo Maria Pozzi, alla virtuosa Kameliya Naidenova al violino, con Gian Pio Vetromile al pianoforte e due talentuosi allievi, Giacomo Castaldo alla chitarra e Yuliia Humeniuk alla fisarmonica, una studentessa in Erasmus nella nostra città, ad inaugurare il concerto con musica particolare. Il gruppo prende il nome dalla canzone En la orilla del mundo, canzone simbolo del movimento della Nueva Trova cubana, di cui Pablo Milanés è stato con Silvio Rodriguez la figura di maggiore spicco e che porta a una sintesi inedita diversi elementi. Musica da caffè, quindi e da Cuba si va in Francia con due brani di Richard Galliano. Lo stesso Piazzolla incoraggiò Galliano a rendere contemporaneo un genere come il “Musette”, che altro non è se non l’incontro tra la tradizione popolare italiana e quella francese, uno scavare nelle radici di questa musica che sta al tango argentino e alla musica blues e folk americana, per chiudere poi, questa “accoglienza” col Vittorio Monti, della Czárdás, con cui il violino virtuoso della Naidenova, metterà tutti d’accordo.
A seguire, alle ore 21.30, i Dirotta su Cuba, per festeggiare i 30 anni di Gelosia, con la nuova line up per la band simbolo del funky italiano guidata da Simona Bencini. Con lei Emiliano Pari alla voce e tastiere, Stefano Profazi alla chitarra, Patrizio Sacco al basso, Vincenzo Protano alla batteria, Donato Sensini al sax e Luca Laboni alla tromba. Il successo di Gelosia arrivò inaspettato, nessuno avrebbe mai scommesso sul successo di un genere poco frequentato in Italia come il funk cantato in italiano. E invece, grazie all’onda lunga dell’acid jazz britannico che aprì la strada, il gruppo divenne un fenomeno di moda. Gli ingredienti del concerto, saranno quelli che portarono al successo la band fiorentina: un mix di sonorità latine, jazz e pop, ritmate e piene di energia.