Instabili gli esercizi finanziari dell’Agenas. È quanto emerge dal rapporto della Corte dei Conti in merito all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che sembra aver migliorato la gestione delle risorse e la crescita del reparto della telemedicina. “La Sezione rileva, tuttavia, il tratto di forte instabilità che ha connotato negli ultimi esercizi finanziari l’organizzazione dell’Ente, anche in ragione dei menzionati interventi normativi, che appaiono ispirati da esigenze contingenti anziché da solida programmazione a monte, come invece si richiederebbe nel delicato settore nel quale Agenas è chiamato a operare, si legge delibera della Corte dei Conti, Sezione controllo degli Enti, relativo proprio alla gestione finanziaria, anno 2022, dell’Agenas, ente pubblico nonché organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale, sottoposto alla vigilanza del Ministero della Salute. Gli organi istituzionali di Agenas sono presidente, consiglio di amministrazione, collegio dei revisori e direttore generale: nel 2022 la cifra impegnata per i compensi si attesta a euro 269 mila. La spesa per il personale risulta pari a 9,47 milioni di euro, pressoché analoga a quella del 2021 (9,01 mln) con una forte contrazione di questa con riferimento ai rapporti di lavoro a tempo determinato, alcuni dei quali si sono trasformati, nel corso dell’annualità, a tempo indeterminato. Per i giudici contabili “Parallelamente la spesa per incarichi libero-professionali di studio, ricerca e consulenza ha subito, malgrado le raccomandazioni formulate, un incremento, che in ogni caso non è tale da riportarla ai livelli antecedentemente al 2020”. Sul fronte dell’attività negoziale, invece, si “registra la notevole incidenza degli affidamenti diretti, sui quali va posta particolare attenzione. Gli importi di questi superano quelli scaturendi da accordi/convenzioni come quelle, ad esempio, stipulate da Consip spa. Il numero di contratti è diminuito rispetto al 2021 ma gli importi posti a base sono aumentati”. “La riscontrata situazione di squilibrio – scrivono i Magistrati nella relazione – fra residui attivi (5,98 mln) e passivi (11,26 mln) conservati in contabilità a fine esercizio, che ha quale fenomeno correlato la rilevante consistenza della cassa liquida in dotazione (144,70 mln) testimonia e conferma quale tratto strutturale e distintivo della gestione, la sfasatura temporale tra acquisizione e spendita delle risorse assegnate, fenomeno meritevole di adeguamenti e correzioni”. Per quanto riguarda la realizzazione/conservazione dei residui attivi e passivi si auspica che l’Agenas li monotori costantemente al fine di verificarne l’effettività nel tempo. Dall’esame dei vari indicatori emerge comunque un generale miglioramento che, da una parte, conferma come le partite attive che confluiscono e vengono conservate in conto residui sono una componente minima degli accantonamenti annui, ed evidenzia, dall’altro, che gli impegni che non giungono alla fase della liquidazione e del pagamento sono diminuiti in misura sensibile a fronte del 2021: 25% rispetto il 50%, con un rapporto che tende a valori maggiormente ragionevoli. Nel campo della ricerca Agenas appare meritevole ricordare la prosecuzione delle mansioni di coordinamento del Programma nazionale esiti. Si tratta di una pratica di monitoraggio permanente della funzionalità del Sistema sanitario che consiste nella raccolta dei dati e nella elaborazione di indicatori di performance relativi alla qualità delle prestazioni. Di particolare rilievo per l’Agenas continua a essere l’attività di valutazione delle tecnologie sanitarie, anche nell’ambito del sub intervento denominato “La telemedicina a supporto dei pazienti con malattie croniche” facente parte del Pnrr. La relazione della Corte dei Conti è stata inviati ai presidenti di Senato e Camera dei Deputati.
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