La Polisportiva Real Salerno, Associazione Sportiva Dilettantistica, fondata da persone sorde, è aperta a tutti coloro che vogliono partecipare, con l’obiettivo della piena inclusione e lotta alla discriminazione nel mondo dello Sport. L’idea della fondazione della Polisportiva Real Salerno è stata portata avanti da Luca Caputo, attuale Presidente, ragazzo sordo, da tempo attivo nella politica sociale come Consigliere dell’ENS di Salerno e coordinatore sulla Disabilità della FP Cgil di Salerno. Hanno collaborato al raggiungimento dell’obiettivo i suoi colleghi dell’ENS, il Presidente Cav. Uff. Angelo Santoro, il Consigliere Francesco Bottone e due giovanissimi Carmine Sica e Alfredo Grieco che già è attivo come giocatore di Basket. La Società ha sede legale presso l’Ente Nazionale dei Sordi di Salerno (ENS), grazie all’autorizzazione e approvazione del Consiglio Provinciale per la concessione della sede legale. La Polisportiva Real Salerno si presuppone di promuovere molte discipline sportive, tra cui il calcio, il basket, il padel, il volley ed altro, allo scopo di attrarre all’attività sportiva i disabili di tutte le categorie insieme ai soggetti normali, ove possibile, per favorire attraverso lo sport, l’integrazione e l’inclusione sociale, per cercare di abbattere le barriere fisiche, sensoriali e culturali. Nell’ambiente sportivo, l’inclusione deve basarsi sul riconoscimento della diversità come una risorsa e non come un ostacolo e sulla promozione di una cultura dell’accoglienza, della solidarietà e della cooperazione. Vi sarà un educatore sportivo, figura professionale altamente specializzata, che seguendo passo dopo passo ogni atleta aiuterà a promuove una maggiore conoscenza di sé e dell’altro, come afferma il Presidente Luca Caputo. La tutela dei diritti dei disabili passa anche attraverso la possibilità di praticare uno sport. L’attività sportiva, infatti, è un grande strumento di inclusione e di integrazione per tutti coloro che vengono lasciati ai margini della società, comprese le persone con disabilità. Ecco perché è importante garantire a chi è considerato diverso la possibilità di esprimere le proprie capacità attraverso l’attività sportiva.
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