“E’ gravissima e inaccettabile la gestione ‘sine titulo’ di Villa Rufolo”, uno dei beni demaniali più prestigiosi d’Italia, sito a Ravello (Salerno), che vanta oltre 270 mila visitatori paganti all’anno per incassi di circa 1,8 milioni di euro. Lo denuncia il senatore Antonio Iannone (Fdi) che ha presentato un’interrogazione al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Nel 2002, “la Regione Campania, la Provincia di Salerno, il Comune di Ravello e la fondazione Monte dei Paschi di Siena hanno costituito la fondazione Ravello come organismo di diritto privato – ricorda Iannone -. Nel 2007 il Ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo, unitamente all’Ente provinciale del turismo di Salerno, è divenuto socio ordinario della fondazione, previo conferimento alla stessa della gestione di Villa Rufolo, di cui era comproprietario insieme all’EPT Salerno, ed ha nominato puntualmente i suoi rappresentanti in seno al consiglio generale di indirizzo sino al 2018, anno in cui la fondazione è stata commissariata dalla Regione, che per circa 3 anni ne ha mantenuto illegittimamente il controllo e la gestione totale e assoluta”. Questo, rileva il senatore Fdi, “è stato reso possibile con l’approvazione di un nuovo statuto da parte di un consiglio generale di indirizzo, che non contemplava più fra i propri componenti alcuna rappresentanza del Ministero; la fondazione Ravello, così, da istituzione ‘partecipata’ anche dalla Regione, è stata trasformata in istituzione ‘controllata’ dalla Regione Campania, con estromissione del Ministero dal novero dei soci”.