Uno scarto di soli 300 visitatori tra il museo archeologico di Reggio Calabria che custodisce fra l’altro i Bronzi di Riace e il complesso archeologico di San Pietro a Corte a Salerno. Un risultato che inorgoglisce la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Salerno e Avellino e che suggella il capoluogo campano come uno dei luoghi più gettonati dal turismo nel sud d’Italia. Così in un’intervista rilasciata all’emittente televisiva Telecolore, la Sovrintende di Salerno e Avellino, parla del boom di visitatori e delle bellezze della nostra città. Certo non siamo ai numeri di Pompei, Napoli, ma il costante aumento di presenze che viene registrato è indicativo di un interesse crescente per la città di Salerno. Un aprile straordinario comunque su questo fronte e previsioni altrettanto rosee. E intanto ci si gode i primati registrati nelle passate festività pasquali “A San Pietro a Corte tra Pasqua e Pasquetta c’è stato veramente un boom di accessi che dicevo scherzando – spiega Raffaella Bonaudo, sovrintendente Salerno e Avellino – insegue un po’ da lontano, ma ovviamente con altre prospettive il numero di accessi che si sono registrati per esempio al Museo di Reggio Calabria dove sono custodi degli oggetti famosissimi e notissimi e tra questi i bronzi di Riace. Quindi siamo molto orgogliosi di questo primato e siamo certi che i siti salernitani, quelli di competenza della sovrintendenza ma più in generale i piccoli gioielli che si offrono ai turisti all’interno della città possano effettivamente convogliare grossi numeri, perché ricadono all’interno di un percorso di valorizzazione tutto urbano che consente di recuperare le tracce storiche del passato antico ed anche più recente della città all’interno di un contesto paesaggistico fortunatissimo tra due bellezze come la costiera amalfitana e la costiera cilentana”. Sul primo maggio la Bonaudo si augura che sia in primis “Un primo maggio di bel tempo perché questo aiuta e speriamo veramente un primo maggio di ripresa generale”. Una ripartenza che vedrà ancora una volta il complesso di San Pietro a Corte una delle attrazioni principali per quanti verranno a Salerno per questo fine settimana. Il complesso lo ricordiamo si estende nel sottosuolo ed in superficie, a diversi livelli stratigrafici, ed evidenzia documenti di particolare interesse storico, archeologico ed artistico. In particolare il sito risulta, in assoluto, l’unica testimonianza archeologica di architettura palaziale di epoca longobarda. Sono visibili, inoltre, un ambiente attribuito a frigidarium terme romane, un luogo cimiteriale di culto paleocristiano, un oratorio del XII secolo, una probabile aula della Scuola Medica Salernitana e le varie ristrutturazioni ed opere d’arte introdotte a partire dal 1500. Il sito è parte integrante dell’Itinerario Culturale “Longobard Ways across Europe” candidato all’iscrizione nella lista degli Itinerari Culturali Europei del Consiglio d’Europa. Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale della Campania, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.
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