Raffaele Senatore svela i segreti dell’Atelier Passaro - Le Cronache
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Raffaele Senatore svela i segreti dell’Atelier Passaro

Raffaele Senatore svela i segreti dell’Atelier Passaro

di Jacopo Tafuri
Qual è il momento di preparazione al matrimonio che più agita i pensieri delle future spose?
Credo non ci siano dubbi: la scelta del vestito che, le future spose, dovranno sfoggiare nel “giorno più bello” della loro vita, il giorno delle nozze!
A Salerno e provincia è noto un Atelier che può vantare di aver vestito diverse generazioni di spose, affannate nella ricerca del determinato tessuto, dell’idealizzato modello, della rifinitura eccellente, dell’accessorio sofisticato che celi alla vista dello sposo la siluette esaltando in un certo qual modo la figura femminile: il velo, che la credenza popolare riteneva salvaguardasse la sposa dalla cattiva sorte e dalle male lingue.
Sul Corso Vittorio Emanuele, a Salerno, una splendida vetrina presenta ai passanti l’Atelier Passaro.
Il negozio fa parte del Gruppo Passaro, oggi sinonimo di avanguardia, originalità e visibilità, con i numerosi eventi che ogni anno portano a sfilare nei posti più prestigiosi d’Italia e del mondo le creazioni di Pinella Passaro: stilista e personaggio televisivo, direttrice artistica della maison Passaro. specializzata nella moda sposa, è diventata nel 2013 la prima stilista italiana ad avere avuto una rubrica fissa dedicata alle sue creazioni nel programma televisivo Detto fatto in onda su Rai Due e nel 2019 è la vincitrice del prestigioso Premio Margutta che l’ha insignita del titolo stilista dell’anno.
Chiediamo a Raffaele Senatore di illustrarci qual è la storia del Gruppo Passaro.
L’inizio dell’attività è risalente al commercio di tessuti avviato da Andrea Passaro alla fine dell’Ottocento, ma per la prima volta il figlio Francesco Passaro, in data 23/4/1925, presentò una denuncia di esercizio individuale legato alla compravendita di stoffe presso la Camera di Commercio di Salerno, dove dichiarava che l’attività era iniziata nel 1915, sotto l’insegna “Francesco Passaro”.
Nel 1946, il figlio di Francesco, Andrea, di ritorno dalla guerra, assunse le redini dell’attività dovendo fronteggiare i danni causati dai saccheggiamenti dei tedeschi e negli anni lo rinnovò e lo fece crescere, e quando il padre avanzò la richiesta di cessazione dell’opera per avanzati limiti d’età e cambiò il nome dell’attività in “Passaro Andrea”.
L’incontro che segnò profondamente la vita di Andrea fu quello con Maria Luigia Catapano, detta Gina, figlia anch’essa di commercianti: una donna dall’aspetto elegante e raffinato e dall’animo nobile; da questa unione nacquero Pinella e Lucia.
Gina instaurò un solido legame con il suocero Francesco, affascinato dalle sue idee innovative.
Fu proprio lui a darle fiducia quando propose il passaggio dalla vendita di stoffe alla confezione: il primo capo così realizzato fu un montgomery; quella decisione ampliò il bacino di utenza che si estese a livello regionale.
Con il cambio di proprietà dell’esercizio familiare vennero introdotte importanti modifiche, che segnarono positivamente il futuro dell’azienda: determinante fu, infatti, il passaggio dal commercio al minuto alla confezione dei tessuti, con la creazione di un piccolo laboratorio di sartoria, grazie all’intuizione di Maria Luigia Catapano, moglie di Andrea.
Il negozio al Borgo si trasformò in una vera e propria boutique rinomata, con la vendita di abiti sartoriali e provenienti dalle grandi firme: in tal modo, il prêt à porter riuscì a sostituire le stoffe al dettaglio.
Negli anni Sessanta furono intraprese altre iniziative, come l’ampliamento dei locali e l’introduzione delle vetrine che permettevano un contatto diretto con la clientela.
Altro punto di forza divenne, e lo è ancora oggi, la scelta dei collaboratori, allo scopo di costituire un team di persone specializzate e leali che formano parte integrante della grande famiglia Passaro.Con la scomparsa di Andrea Passaro, avvenuta nel 1992, si assiste a un cambiamento decisivo dell’impresa familiare, ereditata dalle figlie Pinella e Lucia Passaro che, pur rispettando la tradizione nel modus operandi, attente a mantenere un alto livello di qualità nelle materie utilizzate e nel prodotto finito, hanno diversificato gli ambiti di competenza per sviluppare e orientare in maniera più specifica l’attività sartoriale.
Al settore donna si dedica Pinella Passaro insieme al marito Stelvio Senatore e i figli Raffaele e Andrea.La grande novità è costituita dal reparto dedicato alla “sposa”: inaugurato negli anni Novanta, è guidato da Pinella Passaro, che presenta una grande scelta di firme oltre alla sua collezione Pinella Passaro Sposa.Nel febbraio 2011, Pinella e Lucia Passaro hanno ricevuto presso la Sala “A. Genovesi” della sede della Camera di Commercio di Salerno in via Roma il premio “Longevità imprenditoriale”, istituito dalla stessa Camera di Commercio, quale riconoscimento per le realtà produttive che hanno caratterizzato, per longevità e tradizione, la storia dell’economia locale, per la correttezza dell’attività commerciale e per l’impegno imprenditoriale che ha contribuito a promuovere lo sviluppo socio-economico della Provincia di Salerno.
Siete famosi anche come pellicceria, negli ultimi anni, però, tra boom delle pellicce ecologiche e guerra alla pelliccia, la messa al bando della produzione in Italia e brand importanti quali Gucci, Armani, Valentino, Versace che non venderanno più pellicce animali, qual è la situazione?
La pelliccia è un capo sempre presente nelle sfilate di moda ed è sempre molto apprezzato dal pubblico femminile.
Negli anni, come per gli altri settori, abbiamo realizzato una nostra linea fornendoci alle aste più importanti.
Abiti da sposa….siete maestri in questo, nel tempo come è cambiata, se è cambiata, la richiesta di questo abito, più classico o richieste estrose?
Ogni sposa ha il suo abito, che sia tradizionale, sexy, bon ton o shabby chic è la sposa che sentendosi bella lo rende speciale.Negli anni le mode hanno alternato i tessuti o lo stile ma l’abito da sposa è sempre il sogno di ogni bambina.
Come Atelier vi occupate di una serie molto vasta di prodotti: abiti ed accessori da sposa, abiti da cerimonia, pret-a-porter, abiti da cerimonia e per comunione per bambine, pellicceria ecc., quali quelli che hanno maggiore richiesta?
In tutti i campi, come specificato in precedenza, abbiamo creato una collezione unica, prodotta dalla nostra sartoria, che interpreta i desideri non presenti nelle collezioni dei brand per cui in un modo o nell’altro tutti i settori hanno il loro successo.
In ogni campo lavorativo si lamenta la carenza di personale specializzato, qual è la vostra esperienza, i giovani hanno ancora interesse per il settore?
Purtroppo come tutti i settori artigiani abbiamo le nostre difficoltà a reperire personale specializzato. Consideri che per formare un dipendente nelle nostre boutique o sartoria impieghiamo almeno tre anni, vista l’alta professionalità richiesta.
Green Economy, Slow Fashion, moda sostenibile: sono tendenze (o imposizioni) che sono già arrivate a toccarvi, sono realmente applicabili, producono effetti positivi o sono solo un aumento di costi?
Tutto è positivo quando si parla di green o di sostenibile e anche la moda ci sta provando.