Psi: alle regionali Servalli e Natella - Le Cronache Attualità
Attualità Campania

Psi: alle regionali Servalli e Natella

Psi: alle regionali Servalli e Natella

di Erika Noschese

Sembra essere già entrata nel vivo la partita per le prossime elezioni regionali. Proprio in queste ore i partiti si stanno organizzando per tirar fuori le migliori candidature e prepararsi così alla sfida più attesa. Proprio nella mattinata di ieri il segretario nazionale del Psi ha annunciato nuovi ingressi all’interno del partito. Per la provincia di Salerno è ormai certa l’adesione del sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli, a scadenza di mandato e dunque pronto a conquistare Palazzo Santa Lucia in una lista che vedrà capolista il consigliere Andrea Volpe, chiaramente in cerca della riconferma. In pole position per una candidatura l’attuale assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Salerno Massimiliano Natella, il consigliere provinciale Pasquale Sorrentino, l’ex sindaco di San Pietro al Tanagro Domenico Quaranta mentre resta aperta la discussione sull’agro. Tra le new entry in casa socialisti Roberto De Masi, giornalista, avvocato, docente a contratto di Diritto Amministrativo all’Università “Federico II” di Napoli, ex assessore e consigliere comunale di Napoli; spazio poi a Felice Laudadio, avvocato e docente universitario, ex consigliere e assessore di Napoli; Felice Iossa, attuale coordinatore del Progetto Riformatore in Campania ed già deputato, Sottosegretario e consigliere regionale e Giulio Di Donato, a lungo parlamentare socialista e oggi presidente dell’associazione Socialismo Oggi. Di Donato, nella sua lunga esperienza politica, è stato a lungo vice del segretario Craxi. Altre adesioni saranno ufficializzate nelle prossime settimane, prestando attenzione a Napoli città ma anche e soprattutto a Pomigliano D’Arco. «In Campania il Psi continua a crescere. Tornano importanti personalità che recuperano e rilanciano la nostra tradizione ed aderiscono tanti giovaniamministratori che rinnovano l’entusiasmo della nostra comunità», ha dichiarato il segretario Maraio a margine dei lavori del Consiglio nazionale a Napoli. «L’adesione di personalità come quelle di Roberto De Masi, Felice Laudadio, Felice Iossa e Giulio Di Donato, l’impegno di tanti giovani amministratori come Tommaso De Capua di Camposano, le adesioni che ufficializzeremo a settembre, mi consentono di dire con certezza che saremo la sorpresa delleprossime regionali in Campania. Il mio obiettivo è trasformare il dato di Salerno il 9%, è il dato raccolto nella seconda provincia della Campania, nella percentuale regionale. Ci sono, oggi, le condizioni per farlo. La lista del Psi – ha confermato durante un incontro con la stampa – sarà presente alle regionali. Sulla scheda ci sarà il garofano rosso». Il numero uno dei socialisti ha ribadito che «faremo sentire la nostra voce per costruire un centrosinistra ancora più forte. Sarà necessario partire dalla attuale esperienza di Governo che, al netto delle difficoltà strutturali e di quelle che nascono dall’ostracismo dell’Esecutivo, sta facendo molto bene. Laveremo per costruire un “campo largo” che rafforzi questa esperienza. L’obiettivo è allargare e non fare le guerre a chi è in campo». Nel corso del suo intervento ha poi acceso i riflettori sull’autonomia differenziata: «Lo dico senza giri di parole: se Giorgia Meloni dovesse perdere il referendum per abolire l’Autonomia differenziata, dovrà trarre le conclusioni e dimettersi. L’opposizione a questo governo ha trovato la ragione per stare insieme attorno al più alto valore infisso nella nostra Costituzione che è l’unità della Repubblica, che questa destra vuole disgregare con le scellerate riforme secessioniste. I partiti del centrosinistra e di opposizione a questo governo,insieme ad associazioni e sindacati, si uniscono per affrontare la battaglia comune del referendum di abolizione della Legge Calderoli. Siamo certi della mobilitazione di tanti cittadini – ha aggiunto Maraio – Non ci uniamo per combattere un governo a prescindere, ma per evitare che diventi realtà un sistema istituzionale che non ha simili nel mondo: un accentramento senza precedenti di poteri nelle mani del premier. E al contempo per evitare un meccanismo di autonomia delle Regioni in cui viene loro affidata la gestione di materie essenziali come la scuola pubblica e la sanità universale che sono i pilastri a cui non possiamo rinunciare. Giorgia Meloni non potrà far finta di nulla e declassare l’esito del referendum a normale routine. Per questo in caso di sconfitta dovrà trarne le conseguenze perché ha legato a doppio filo governo e riforme. Renzi si dimise dopo che la sua riforma istituzionale venne bocciata dagli elettori. Craxi uscì vincitore dal referendum sulla scala mobile e consolidò la sua leadership. In politica tutto si può fare tranne che far finta di nulla», ha concluso ricordando che il Psi è parte attiva del comitato promotore peril referendum contro l’Autonomia differenziata.

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