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Provinciali. Napoli: l’opposizione ha votato per me

Provinciali. Napoli: l’opposizione ha votato per me

di Erika Noschese

Ieri mattina si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione ufficiale del neoeletto presidente della Provincia di Salerno, il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli. Il deputato del Partito Democratico Piero De Luca ha espresso “grande soddisfazione da parte nostra per l’elezione di Vincenzo Napoli a presidente della Provincia di Salerno. È una figura di grande spessore, autorevolezza, che saprà guidare la squadra dei consiglieri provinciali in modo serio, portando avanti i grandi progetti di investimento che sono già in corso. Abbiamo circa 500 milioni di euro di interventi, di investimenti nell’ambiente, nel risanamento corpi idrici superficiali, nella viabilità a sostegno soprattutto l’aeroporto Salerno Costa d’Amalfi; nelle scuole, il masterplan dal Cilento all’Agro Nocerino Sarnese fino a Salerno Sud. Davvero progetti e investimenti importanti, che devono andare avanti con una guida solida, autorevole come quella di Enzo Napoli”. De Luca ha poi sottolineato la forza del Partito Democratico a livello provinciale: “Il Partito Democratico si conferma la forza più radicata in questa provincia, il centrosinistra ha maggioranza di governo, frutto di una buona azione che abbiamo messo in campo nell’interesse dei cittadini, delle famiglie e dei lavoratori in questi in questi anni”. Il deputato non ha mancato di criticare l’attuale governo nazionale: “Mi permetto di dire che era indispensabile assicurare una guida solida alla presidenza della provincia di Salerno, in un momento di grandi turbolenze da un punto di vista nazionale ed internazionale. Abbiamo un governo che sta tagliando fondi al Mezzogiorno, tagliando fondi sulle infrastrutture, tagliando fondi ai comuni. Solo in questa provincia sono stati cancellati 14 milioni di euro nei prossimi anni per comuni e province. È un governo che sta rallentando e insabbiando il Pnrr, che sapete, prevede il 40% di investimenti soprattutto nel Mezzogiorno, con investimenti nelle scuole, nelle case e ospedali di comunità, negli asili nido, nelle residenze universitarie che rischiano di saltare per l’incapacità e inadeguatezza di questo esecutivo. È un governo che sta mettendo a rischio la tenuta economica e sociale del nostro Paese, e soprattutto il Mezzogiorno, sulla vicenda dei dazi. È incredibile come sia arrivato così impreparato il governo Meloni a questo momento. È incredibile quante cose non stia dicendo: cioè, non sta prendendo le difese del nostro Paese, delle nostre aziende, della nostra economia e non sta facendo nulla per difenderle, a livello né nazionale né europeo. Ricordavo prima, il governo Meloni sembra un po’ l’orchestra del Titanic: continua a suonare e a cantare la stessa litania, dicendo addirittura che non ci saranno impatti sulla nostra economia, quando sappiamo invece che rischiano di saltare migliaia e migliaia di aziende e migliaia e migliaia di posti di lavoro. . Non si è mai visto, e noi continueremo a lottare perché anche da questa provincia possiamo dare un contributo per tornare al governo nazionale e costruire l’alternativa a questa destra, pericolosa e dannosa per il Paese”. Il segretario provinciale del Pd di Salerno, Enzo Luciano, ha affermato: “Penso che abbiamo dimostrato, con i nostri amministratori, sindaci, consiglieri della provincia di Salerno, che la nostra comunità coesa, fatta di amministratori capaci, competenti, seri, che mantengono gli impegni. Hanno contribuito insieme a noi alla scelta del candidato presidente della Provincia: è stato individuato il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, e così la comunità si è stretta intorno a lui, sostenendolo con un risultato convinto, convincente perché il risultato ottenuto è un risultato, per chi sa leggere i dati, io da un po’ di anni mi presto, è un risultato totalmente in linea con i risultati di sempre. Perché è un risultato che sconta minimamente un po’ una ridotta percentuale di astensione, dovuta evidentemente al fatto che tutti erano già straconvinti che il sindaco di Salerno avrebbe vinto, che la coalizione di centrosinistra avrebbe vinto e quindi magari, soprattutto nella fascia oraria dalle 12:00 alle 18:00, abbiamo scontato una riduzione del 6,5% che poi si è trasformato in cinque perché ha recuperato un punto e mezzo percentuale poi nella fascia dalle 18:00 alle 20:00. Ovviamente, quindi, l’astensione ha pesato totalmente su chi poi vince in questo caso. Il numero di voti, sia ponderati che in senso assoluto, sono quasi gli stessi, ad eccezione ovviamente di quelli dell’astensione, quindi questo ci fa capire che la nostra comunità, anche indipendentemente dalla scelta del candidato, nel momento in cui individua un candidato, poi lo sostiene in modo convinto. L’ha fatto ora, fatto con Franco Alfieri, più o meno ripeto sempre con le stesse percentuali lo ha fatto con Peppe Canfora prima e con Michele Strianese dopo, da quando poi c’è questa famosa legge Del Rio che tutti contestano ma che nessuno cambia. Perché il Partito Democratico, lo voglio dire io, l’ha fatta, Del Rio l’ha pensata forse in un in un pomeriggio di ebrezza, ma il centrodestra ad oggi, al governo da anni, ha detto sempre di volerla sostituire. Lo dice sui territori, i loro rappresentanti in provincia, in provincia, no, a Roma, ma eletti dalla provincia, dicono di volerla sostituire, di volerla cambiare, ma non lo fanno. Forse ci saranno anche questioni di bilancio, economico e quant’altro, però in linea di principio la legge è ancora questa e fin quando c’è questa non è una lotta ad armi impari. Qualcuno ha detto, ho letto qualche commento che è una lotta ad armi impari: gli elettori sono elettori. Siano essi amministratori, siano essi cittadini, noi abbiamo avuto 2000 elettori circa, quindi una platea di 2000 elettori che per l’80% si è recato alle urne e ha espresso un convincimento, una preferenza. Anzi, sono elettori in qualche modo, se possiamo dire, più autorevoli: nel senso che a loro volta rappresentano un pezzo di cittadini che li hanno votati, in questo nel caso che ci riguarda, li hanno votati anche più volte, perché i nostri amministratori sono sempre riconfermati con risultati importanti nei loro territori”. Il neoeletto presidente della Provincia di Salerno, Vincenzo Napoli, ha espresso la sua emozione e delineato il suo approccio di governo: “Intanto corre l’obbligo di ringraziare i tanti amministratori che hanno voluto esprimere il loro voto a mio favore: sono veramente emozionato. Dopodiché, io ho precisato che il mio modello di governo sarà un modello decentrato, nel senso che i vari amministratori che io definisco, in modo un po’ così, i sismografi del territorio, consapevoli dei loro territori e della conoscenza puntuale degli aspetti relativi ai loro territori, avranno una massima autonomia di governo e di proposte. A me serve il ruolo di coordinare, razionalizzare insieme delle iniziative in corso. Naturalmente abbiamo dei dossier aperti, delle opere da portare a termine e su queste si lavorerà con attenzione, con scrupolo. Quindi da questo punto di vista mi sento rassicurato dalla forte schiera di amministratori che sono al mio fianco e di consiglieri provinciali delegati, che hanno svolto e svolgono una funzione imprescindibile. Da questo punto di vista li ringrazio, ringrazio Giovanni Guzzo per il lavoro che ha svolto in questi mesi, quindi sono fiducioso che le cose possano andare avanti con tranquillità e serenità”. Il primo cittadino ha poi ringraziato i consiglieri di opposizione che hanno scelto di votare per lui e non per il candidato Giuseppe Rinaldi. “Sono molto grato a ai consiglieri comunali di Salerno che mi hanno dato un un plafon di voti pari più o meno al 90%, e credo che anche qualche consigliere di opposizione abbia voluto esprimere il suo favore per la mia elezione sapendo che è un voto che si faceva per la provincia di Salerno, non era tanto il ruolo, ma la possibilità di fare in modo che la provincia di Salerno fosse più prossima ai territori e quindi anche il comune di Salerno ha voluto dare il suo contributo”, ha poi aggiunto il primo cittadino della città capoluogo.

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