di Andrea Pellegrino
Da domenica (1 febbraio) nessun dipendente della Provincia di Salerno sarà in reperibilità. E non solo. Un decreto a firma del vicepresidente Sabato Tenore ha cancellato tutti gli “istituti del salario accessorio” per i dipendenti e funzionari di Palazzo Sant’Agostino. Quindi, nessuna indennità di rischio, di disagio, di turno e di reperibilità. Ancora, nessuna indennità per orario notturno e festivo né di specifica responsabilità e di posizione organizzativa. Il fondo accessorio era stato prorogato fino al 31 gennaio, da domenica, poi, (1 febbraio appunto) i dipendenti provinciali osserveranno solo l’orario di lavoro prestabilito. Così se si dovesse verificare qualche emergenza, l’amministrazione provinciale Canfora si troverebbe con i turni di reperibilità scoperti, con tutte le conseguenze del caso. Una decisione che avrebbe fatto sollevare polemiche nelle ultime ore a Palazzo Sant’Agostino, dove già il clima è abbastanza teso tra personale e vertici politici. In pratica, nel decreto firmato il 23 gennaio scorso, il vicepresidente Tenore ha revocato le deliberazioni di giunta provinciali del 2 e del 10 ottobre dello scorso anno, con le quali si definivano gli istituti del salario accessorio. Un provvedimento – si legge – “urgente”, al punto da non poter attendere la firma del presidente Giuseppe Canfora, quel giorno – recita l’atto – “impedito”.
E non solo. Si dice che tra non molto si procederà alla modifica delle posizioni organizzative. Da sessantaquattro la volontà è quella di scendere a trentaquattro. Questo, nell’ottica di una completa riorganizzazione dei servizi provinciali, in vista degli ulteriori tagli e dell’incertezza sul futuro dell’apparto burocratico provinciale.
Tempi di crisi, dunque, in Provincia dove l’amministrazione Canfora, benché eletta solo da pochi mesi, è continuamente sotto assedio per una linea politica contestata, in molti casi, anche dalla stessa maggioranza di governo.