di Erika Noschese
La bozza di regolamento per le progressioni verticali arriva, finalmente, il commissione Statuto e regolamento, riunitasi nella tarda mattinata di ieri in presenza del dirigente Luigi Della Greca che avrebbe ammesso alcune imprecisioni, assicurando la volontà di correre ai ripari dopo il confronto con le organizzazioni sindacali. E proprio le consigliere Elisabetta Barone, Claudia Pecoraro ed Antonia Willburger hanno ribadito la loro posizione, presentando davanti alla Commissione congiunta Bilancio – Personale, e Statuto e Regolamento, le loro rimostranze sulla bozza di regolamento per le progressioni verticali. «Abbiamo portato a casa già dei primi risultati e di questo siamo molto soddisfatte. Ora proseguiamo affinchè questo regolamento per le progressioni verticali sia meritocratico, ma soprattutto non impugnabile davanti al Tar», hanno detto le consigliere discutendo la bozza approntata dagli Uffici per il nuovo regolamento delle progressioni verticali, focalizzando l’attenzione e facendo chiarezza su alcuni punti emersi nel dibattito di questi giorni. Secondo Della Greca bisognerebbe partire dal Contratto Collettivo Nazionale non dirigente degli Enti Locali, nel quale all’articolo 13 comma 6 viene previsto un percorso particolare per quanto riguarda le progressioni verticali dei dipendenti comunali dalla Categoria B alla Categoria C, e dalla Categoria C alla Categoria D, una normativa straordinaria con una validità limitata nel tempo fino al 31.12.2025 (dopo tale data entrerà in vigore definitivamente la legge Brunetta), perché introduce un percorso particolare per chi non ha il titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno.Si darà la possibilità quindi a 340 dipendenti (97 per la categoria B e 243 per la categoria C) di partecipare alla procedura concorsuale per un numero totale di 75 progressioni verticali così suddivise: – Da Cat. B a Cat. C 15 Amministrativi, 15 tecnici; – Da Cat. C a Cat. D 25 Amministrativi, 15 tecnici e 15 Vigili Urbani. E proprio la consigliera Pecoraro ha chiesto come mai non sia stato rispettato per ogni voce di punteggio la soglia minima del 20%. A seguire le tre consigliere hanno chiesto il criterio del punteggio dato all’anzianità di servizio. Se da un lato Della Greca ha risposto che i dipendenti più anziani sia per quanto concerne il Comune sia per quanto concerne la Polizia Municipale, non parteciperanno al concorso, perché un’eventuale promozione li porterebbe ad avere uno stipendio inferiore rispetto allo scatto di anzianità che avrebbero nella loro attuale categoria, dall’altro lato le tre consigliere hanno chiesto di ridurre i punti per ogni anno di servizio, così da tenere più stretta la forbice tra chi ha ad esempio 20 anni di servizio e chi ne ha solo 10. Richiesta questa che ha trovato il parere favorevole di quasi tutti i partecipanti. Il dirigente, inoltre, ha confermato che sarà rivisto il punteggio da assegnare alla voce titoli di studio mentre alla Laurea Magistrale o Laurea vecchio ordinamento sarà assegnato un punteggio superiore rispetto a quella triennale. «Sono molto soddisfatta di come sia andata la Commissione congiunta – ha detto la consigliera Claudia Pecoraro – Sono soddisfatta perchè per la prima volta, molti consiglieri di maggioranza ed opposizione, erano uniti e concordi nel chiedere la modifica di una bozza di regolamento, che presenta numerose lacune e che prestava il fianco ad eventuali ricorsi. Certo, vanno fatte anche altre modifiche, ma abbiamo ancora un po’ di tempo, prima di presentare tutte le nostre richieste, in maniera ufficiale al dottor Della Greca. Per ora portiamo a casa questi primi tre risultati, ovvero la modifica del punteggio dei titoli di studio, l’esclusione del comandante Battipaglia dalla presidenza della commissione d’esame e le domande d’esame da far estrarre a sorte ai candidati». Intanto, l’obiettivo finale è avere regolamenti ad hoc per ciascuna categoria in quanto l’attuale bozza di regolamento andrà a servire anche altre categorie professionali. Chiaramente, dovrà essere rivisto anche l’aspetto relativo alle lingue straniere che oggi non ha alcun peso all’interno del regolamento. Della Greca ha continuato a sostenere che tali attestati devono però essere rilasciati dal dirigente di settore, trovando però l’opposizione delle tre consigliere comunali che, invece, hanno ribadito che le certificazioni devono essere quelle rilasciate da organi riconosciuti dal Miur e che al massimo, il dirigente di settore in sede di esame può, anzi deve, mediante domande specifiche, valutare il livello di ogni candidato.Si è poi passati al tema del colloquio orale. Qui le consigliere hanno chiesto, ed ottenuto, per quanto concerne la Polizia Municipale, che il comandante Battipaglia non presiedi la commissione d’esame (in realtà la consigliera Pecoraro ha chiesto che il Comandante sia completamente escluso dai colloqui orali) e poi hanno chiesto di preparare prima le domande da porre e che queste dovranno essere estratte a sorte dai singoli candidati. Entrambe le richieste sono state accolte dal funzionario che provvederà ad inserirle nella nuova bozza regolamento. Al termine dell’incontro Della Greca ha chiesto ai consiglieri di leggere il contratto nazionale del lavoro e di presentare, prima del 16 dicembre (giorno in cui ci sarà l’incontro con i sindacati), le osservazioni e le eventuali proposte di modifica, così di presentare ai sindacati una bozza di regolamento che poi non debba subire ulteriori modifiche. «Della Greca ci ha spiegato che questa bozza di regolamento non era riferita ad un’unica categoria, ecco perché determinate certificazioni non erano state inserite. Ora abbiamo ribadito la necessità, almeno per quanto concerne il comparto della municipale di prevederle e che siano, come ha sostenuto anche la collega Barone, certificazioni rilasciate da enti preposti e riconosciuti dal Miur. Bene l’aver ottenuto già questi primi risultati, ma ora dobbiamo, dopo aver letto con attenzione il contratto nazionale del lavoro, completare le modifiche al fine di rendere davvero questo regolamento meritocratico. E per farlo bisogna partire dal punteggio che viene attribuito all’anzianità di servizio. 2 punti ogni anno di servizio, sono troppi, bisogna ridurlo almeno della metà se si vuole essere davvero equi», ha detto la Willburger.