Progressioni municipale. Barone: «Regolamento ad hoc per favorire qualcuno» - Le Cronache
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Progressioni municipale. Barone: «Regolamento ad hoc per favorire qualcuno»

Progressioni municipale. Barone: «Regolamento ad hoc per favorire qualcuno»

di Erika Noschese
«La bozza del regolamento per le progressioni verticali doveva essere presentata in primis alla Commissione Statuto e Regolamento. Ma ad oggi, questo non è avvenuto. Ed ho i miei dubbi che ci venga presentata, altrimenti non l’avrebbero fatta trapelare né tantomeno si sarebbe diffusa la notizia che verrà presentata tra due settimane ai sindacati. Questo vuol dire una sola cosa: questo regolamento è stato creato ad hoc per avvantaggiare qualcuno e quindi bisogna farlo approvare saltando qualche passaggio». Il duro attacco arriva dalla leader dell’opposizione Elisabetta Barone dopo il mancato passaggio in commissione del regolamento per le progressioni verticali che non potrà sfuggire, si spera, all’occhio vigile delle organizzazioni sindacali che avranno il compito di mettere nero su bianco le criticità e trovare una soluzione che vada nel rispetto delle norme. «Se è vero che per legge la prova orale o scritta d’inglese non è obbligatoria, è assurdo che nel 2024, quando in tutta Italia e in tutti i concorsi, questa viene inserita, a Salerno non venga prevista, ancora più assurdo è il non prevedere un punteggio aggiuntivo per coloro i quali sono in possesso di tale requisito. Gli agenti della Polizia Municipale dovrebbero, così come per gli altri concorsi, possedere almeno una certificazione B1 di conoscenza di una lingua straniera. Stiamo parlando di progressioni verticali, quindi di un avanzamento di carriera. E che avanzamento di carriera può mai essere se non si hanno competenze in fatto di conoscenza di almeno una lingua straniera? Stesso discorso per quanto concerne le competenze digitali, che per le progressioni verticali dovrebbero essere obbligatorie. Non si è mai visto che un dirigente di settore, in questo caso specifico il comandante della municipale, abbia le competenze per rilasciare una certificazione che attesti le competenze digitali. Esistono corsi specifici, regolarmente riconosciuti dal Miur e che rilasciano certificati validi per tutti i concorsi, anche quelli interni ad una amministrazione comunale. Per questo la voce in cui si dice che sarà il dirigente di settore a conferire l’attestazione di competenze digitali agli agenti è sbagliata e non rispettosa della legge», ha aggiunto la consigliera Barone evidenziando che «gli errori commessi sono gravissimi, come gravi sono i vantaggi che sono stati dati solo ad una parte degli agenti della Polizia Municipale, insomma un regolamento fatto su misura di pochi». La leader dell’opposizione ricorda che il regolamento, così come è stato presentato, è già impugnabile da parte di uno o più candidati perché, non è stata rispettata la percentuale minima di punteggio che deve essere assegnata per ogni requisito in possesso dei candidati, ma, perché nella sezione Titoli vi sono degli errori gravissimi, come il punteggio assegnato per i diploma di scuola secondaria di secondo grado, la laurea quinquennale o quadriennale del vecchio ordinamento che può e deve essere equiparata solo a chi ha conseguito la laurea magistrale più la specialistica. «È assurdo che una laurea triennale, che ripeto è un diploma, possa valere come una laurea vecchio ordinamento, ma soprattutto la specialistica non può assolutamente essere considerata come una seconda laurea. Ecco perchè chiederò che i punteggi dati per i titoli vengano rivisti tutti – ha aggiunto ancora la Barone – Come già accaduto nelle progressioni dello scorso marzo, essere precisi, rispettare ciò che stabilisce il contratto nazionale del lavoro, ma soprattutto specificare ogni cosa nei minimi dettagli. Ecco perché chiederò anche che si specifichi quali sono le Lauree attinenti al profilo oggetto di selezione. La legge non vieta al Comandante in carica di presiedere la commissione, ma come negli altri comuni d’Italia sarebbe opportuno che a presiedere la commissione sia il Comandante di un’altra città. E poi ancora credo che le domande da porre ai candidati debbano essere preparate prima ed inserite all’interno di bussolotti o buste e sorteggiate dallo stesso candidato. Questo sempre al fine di garantire la trasparenza e la serietà di un concorso che ha come prova finale un colloquio».