Primario Raimondi, in Campania neonatologia in affanno - Le Cronache Attualità
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Primario Raimondi, in Campania neonatologia in affanno

Primario Raimondi, in  Campania neonatologia in affanno

La neonatologia campana e’ in affanno. Una rete frammentata, con numerosi piccoli centri poco attrezzati, e carenze strutturali nei principali poli di riferimento mettono a rischio l’assistenza ai neonati critici. A queste difficolta’ si aggiunge la mancanza di un adeguato follow-up per i neonati dimessi, lasciando spesso le famiglie senza un supporto adeguato. Il Policlinico Federico II di Napoli, il piu’ grande punto nascita del Sud Italia con oltre 3.000 parti all’anno, e’ un’eccellenza regionale, ma non e’ sufficiente a colmare le lacune di un sistema fragile. “La frammentazione delle risorse tra tanti piccoli centri genera costi elevati e ridotta efficacia. E’ necessario ridisegnare la rete di assistenza puntando su un numero inferiore di centri, ma di maggiori dimensioni e meglio attrezzati”, spiega Francesco Raimondi, direttore della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del II Policlinico di Napoli. C’e’ poi l’attesa ristrutturazione del reparto di Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico, tassello necessario per garantire la piena capacita’ operativa prevista dal Piano Ospedaliero Regionale. “Questo intervento e’ essenziale per assicurare l’assistenza necessaria ai neonati critici e per allinearsi agli standard nazionali”, aggiunge Raimondi. Una delle criticita’ principali, a suo avviso, e’ il mancato monitoraggio dei neonati dopo il ricovero. “Molti centri non dispongono di risorse per seguire i neonati critici dimessi, che spesso necessitano di interventi per problemi neurologici o respiratori. La Pediatria di famiglia, per quanto fondamentale, non puo’ rispondere a queste esigenze complesse”, sottolinea il primario. La Campania dunque in questo modello si discosta da altre regioni italiane, dove si e’ puntato su centri di eccellenza piu’ grandi e organizzati. “Ridurre il numero di piccoli centri a favore di poli meglio attrezzati garantirebbe un’assistenza piu’ efficace, riducendo costi e sprechi”, precisa Raimondi. L’appello del direttore e’ un invito alle istituzioni a riorganizzare l’assistenza neonatale con l’ascolto dei tecnici sul campo: “Solo con una rete meno parcellizzata, piu’ efficiente e in grado di fornire supporto anche nel periodo post-dimissione potremo assicurare un futuro migliore ai neonati critici e alle loro famiglie”.