Lo scorso 18 marzo si è riunito in sala docenti l’asemblea degli studenti alla presenza del Dirigente scolastico e illustre personalità del mondo della scuola e delle altre Istituzioni che collaborano con essa. Dopo un’introduzione alla disamina dei lavori della giornata, si è passati alla premiazione del concorso “La scuola che vorrei” con la visione di un breve video dei prodotti premiati. Con il concorso “La scuola che vorrei” gli studenti della scuola primaria hanno espresso con un disegno come vorrebbero la scuola del futuro sulla base dei loro bisogni e dei loro sogni. La Commissione composta dal Dirigente Scolastico-dott. Michele Cirino, il prof. Pasquale Di Filippo- docente di Arte, la vicaria Raffaella Formisano, le proff.sse Anna Milone, Erminia Russo, Carmela Petrosino e Franza Annamaria, rispettando i criteri di originalità, coerenza e aderenza ai temi proposti, qualità espressiva e concretezza della proposta, ha decretato vincitori del concorso i seguenti alunni: Primo Circolo Plesso L. Settembrini – Classe 5C Vittoria Fabbricatore; Plesso Iqbal Masih (Pareti) – Classe 5 B Giulio Picucci e Matteo Borrelli; Plesso Suore Maria Addatis – Classe 5°A (Portaromana) Gloria Brencola e Irene Di Lauro; 2° circolo Infanzia Plesso San Giovanni Bosco – Sez.A Elena; Plesso Marco Polo – Sez. F Giorgia S; Plesso E.De Amicis – Sez. A Lorenzo; Secondo circolo- Primaria Plesso San Giovanni Bosco – Classe 5B Milite Antonio; Plesso E.De Amicis – Classe 5A Santoriello Lara Si è poi passati all’Assemblea degli studenti, concentrandoci non tanto sulle minute richieste da parte delle classi quanto su problemi trasversali, scolastici e non, che attanagliano queste nuove generazioni. Si è rispettato il minuto di silenzio in memoria delle vittime della pandemia come indicato per la Giornata del Ricordo del 18 marzo. Si è parlato dei disagi dovuti alla pandemia e delle difficoltà relazionali che hanno i ragazzi in questa post-pandemia. È intervenuto in tal senso lo Sportello d’Ascolto con le figure dei dott. Di Mauro e Attanasio e i riferimenti interni alla scuola addetti all’inclusione. Sempre in tema di inclusione, vengono illustrate le diverse iniziative portate avanti dalla scuola e dal Comune per l’accoglienza delle famiglie ucraine composte prevalentemente da mamme e bambini in età scolare. Tutti gli attori e protagonisti coinvolti nel processo formativo devono impegnarsi a sviluppare un atteggiamento sereno, positivo e propositivo nei confronti della scuola teso a superare pregiudizi e il disinteresse nei confronti di questa istituzione. Perché si costituisca un’alleanza formativa tra Scuola e Famiglia occorre che le due agenzie educative siano collaborative e non antagoniste, nel rispetto del proprio ruolo. È necessario quindi che la scuola si attivi con genitori e alunni in una serie d’iniziative che realizzino il passaggio dal semplice “star bene” all’“operare e vincere insieme” in una progressione dei livelli di partecipazione, di coordinamento degli sforzi e di cooperazione. In questo modo si può favorire il successo formativo dell’alunno. “L’educazione consiste nell’incoraggiare lo sviluppo più completo possibile delle attitudini di ogni persona, sia come individuo sia come membro di una società ispirata dalla solidarietà. L’educazione è inseparabile dall’evoluzione sociale: essa è una delle forze che la determinano” (International League For New Education). La scuola agli occhi dei ragazzi è anche e soprattutto un ambiente in cui crescere, socializzare, imparare a “stare al mondo”. La classe non può essere soltanto un luogo in cui si producono strumenti, si esercitano tecniche, si allenano strategie; essa è e deve rimanere luogo di incontro, di piacere per la conoscenza, di cultura, di condivisione di esperienze. La scuola, in definitiva, è un laboratorio per sperimentare, conoscere, crescere. Crediamo in una scuola che sappia coniugare innovazione e tradizione, grazie al contributo di tutti coloro che vi abitano o che contribuiscono alla sua costante e indispensabile opera di “manutenzione”. Gli insegnanti in primis, ma anche i dirigenti, i collaboratori che si occupano di mantenere l’ambiente accogliente e pulito, gli psicologi, i pedagogisti, gli educatori e, non ultimi, i genitori. La scuola ha bisogno di conquistare il proprio valore e la fiducia che merita da parte dei cittadini. La scuola è come una barca a vela, in cui ognuno ha il proprio ruolo e in cui tutti concorrono all’esplorazione di rotte percorribili nuove o già conosciute. Il Dirigente mette in evidenza lo scopo dell’incontro che è quello di stare vicini agli alunni e creare una finestra comunicativa per avviare le classi ad un senso di responsabilità e renderli partecipi alla vita scolastica.
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