Questa sera, alle ore 19,30 l’appuntamento è nell’atrio del Duomo di Salerno, per la presentazione del suo ultimo volume “Il purgatorio dell’Angelo”
Di OLGA CHIEFFI
Dopo il grande successo di critica e pubblico del concerto inaugurale della XXI edizione dei Concerti d’estate di villa Guariglia, da parte della banda filarmonica di Ginevra La Lyre de Chene-Bougeries, diretta da Francesco Grassini, che porterà in Svizzera un pezzo della calda e colta Salerno, giunge il momento del “Preludio Noir”. Stasera, sul far della sera alle ore 19.30, a salire sul palco dei “Concerti d’estate di Villa Guariglia in Tour”, che portano la firma di Antonia Willburger, sarà Maurizio De Giovanni. La stretta collaborazione con l’Associazione Porto delle Nebbie, presieduta da Piera Carlomagno, ha aggiunto un altro tassello al cartellone del festival e l’amato scrittore sarà in dialogo con Sabrina Prisco per presentare la penultima avventura del commissario Ricciardi, che nel prossimo volume darà l’addio alle scene. La nuova sfida a cui De Giovanni invita il lettore è raffinata e stimolante, fatta di rimandi interni tra situazioni in divenire e di dettagli coerenti tra i personaggi. Qualcuno ha barbaramente ucciso Angelo un gesuita. È inspiegabile, perché padre Angelo, la vittima, era amato da tutti, un santo, dicono. Un fine teologo, un uomo che nella vita ha donato conforto a tante persone: un confessore. Il primo aspetto è il luogo dove il religioso, la testa fracassata da una grossa pietra, viene ritrovato: a Posillipo su un piccolo promontorio che ben dispone alla pace dell’anima e che invece, in questo caso, offre riposo eterno a un corpo. L’altro elemento da rimarcare è la capacità di Ricciardi di vedere i morti (quelli uccisi o raggiunti da morte violenta) e di sentire le loro ultime parole, nel caso di padre Angelo: «Io confesso, ti confesso». Frasi aperte con una doppia valenza semantica che non sfuggono al commissario: può essere l’ammissione da parte del religioso di una colpa commessa o può anche essere un riferimento all’attività principale di padre Angelo, e in tal caso sarebbe stato opportuno condurre la ricerca tra coloro che avevano l’abitudine di svelare le proprie anime nere al gesuita. Ne derivano per il commissario una serie di visite a domicilio in cui Ricciardi raccoglie in pari misura disponibilità e reticenze, sicché l’indagine principale non fa passi avanti; lo stesso accade anche al caso secondario seguito da Ricciardi e affidato al brigadiere Maione: una serie di furti in pieno centro da parte di ladri fantasma che appaiono e spariscono senza lasciare tracce. Domani, si ritornerà alla grande musica, in una corte cavese tutta da scoprire, impreziosita dall’ensemble di clarinetti della scuola del M° Giovanni De Falco “Panarmonia”.