di Andrea Pellegrino
L’emergenza posti letto e personale negli ospedali è ad un passo. Il Cotugno di Napoli – unica struttura attualmente attrezzata – è al collasso, completamente utilizzato dai pazienti affetti da Coronavirus. Negli ultimi giorni sono stati riempiti ben tre reparti, con il trasferimento altrove di altri pazienti affetti da altre patologie. Si pensa all’utilizzo di una ulteriore struttura ospedaliera nel mentre si valutano misure da adottare nelle varie province. A Salerno, dopo il «Da Procida» si pensa al riutilizzo degli ospedali di Agropoli e Oliveto Citra per fronteggiare l’emergenza posti letto. Solo negli ultimi giorni, i casi accertati e i sospetti, hanno costretto, seppur temporaneamente, la chiusura di diversi pronto soccorso, tra cui l’«Umberto I» di Nocera Inferiore e quello di Eboli, dove in quarantena è stato messo anche il reparto di medicina generale. C’è poi l’ospedale «Curteri» di Mercato San Severino, dove venerdì sono giunti due pazienti sospetti. Anche qui è stata avviata la procedura prevista, con il blocco del pronto soccorso e la quarantena di medici ed infermieri. L’assenza di un unico coordinamento e la sottovalutazione di alcuni protocolli (cosi come è accaduto ad Eboli), starebbe mettendo a repentaglio la tenuta del sistema sanitario in provincia di Salerno. Accanto all’assenza di posti letto c’è la più grave emergenza legata alla carenza di medici ed infermieri, molti dei quali costretti a quarantene dopo il contatto con alcuni pazienti infetti. L’espansione del virus e la saturazione del Cotugno di Napoli ha quindi portato i suoi primi effetti preoccupanti nelle restanti province della Campania. «Molti reparti sono stati sventrati per fare posto ai malati gravi – dice Edmondo Cirielli, parlamentare salernitano di Fratelli d’Italia – Una delle migliori sanità del mondo è in crisi. In Campania, dove in questi anni il centrosinistra non ha fatto nulla per migliorare il sistema sanitario regionale ma ha pensato soltanto a cambiare e ricambiare dirigenti amministrativi e sanitari per fare un po’ di clientelismo politico, rischiamo il collasso. Il governatore De Luca non può continuare a far finta di nulla, deve intervenire subito». Infine, per il “Ruggi d’Aragona” mancherebbe ancora il via libera per l’analisi dei tamponi.