Pina Ferro
“Pontecagnano Faiano ha una realtà agricolo turistica, non serve un grande aeroporto voluto da De Luca per Salerno e la Basilicata di Pittella, la ricchezza deve trovarsi altrove e gestita da Pontecagnano non da altri che vengono a colonizzarci”. La dura presa di posizione arriva dall’oncologo Vincenzo Petrosino, residente a Pontecagnano Faiano, l’unico ad aver presentato al Tar di Salerno ricorso contro il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) e, ad opporsi fermamente alla realizzazione di uno scalo aeroportuale su 54ettari di terreno. L’aeroporto in questione è quello di Pontecagnano e i terreni da espropriare, e, pare che ad oggi ancora non ne siano a conoscenza i proprietari, sono quelli circostanti l’attuale scalo “Enac ha presentato al Ministero, non come si racconta “un allungamento della pista” ma un vero e proprio enorme progetto che richiederà l’esproprio importante di terreni e case per 54 ettari. – si legge in una lettera a firma di Petrosino – Ricordo che 54 ettari sono oltre 60 campi di calcio. Sono previste nuove e impattanti strutture e l’aeroporto servirà ad evitare “l’imminente disastro ambientale di Capodichino e Bari”. Petrosino sottolinea che in Italia non esiste in Italia un caso simile, e precisa che “in tutte le città dove si parla di aeroporti, i sindaci e comitati e politici hanno presentato almeno le osservazioni nel procedimento Via presso il Ministero, oltre ad opporsi fermamente allo scempio del territorio. A Pontecagnano Faiano, a Montecorvino Pugliano e Bellizzi, nessuno ha presentano nulla tranne lo scrivente e altra persona che entrando secondo legge nel procedimento di Valutazione di Impatto ambientale ad Agosto del 2016, siamo riusciti a fare sentire la nostra voce, ad inserire almeno 3 importanti prescrizioni e a far pubblicare durante il procedimento di valutazione gli elenchi delle 90 famiglie espropriate che non conoscevano ancora nulla. Eppure questi documenti erano da anni anche al Comune di Pontecagnano”. A Pontecagnano Faiano, aggiunge l’incologo in considerazione della oramai lunga discussione sulla costruzione di questo aeroporto, gli stessi abitanti del luogo e gli espropriati ancora pensano che “l’aeroporto non si farà mai”. “Occupandomi da Oncologo di ricerca medica e dei rapporti tra cancro e inquinamento ambientale, devo purtroppo sottolineare che è scienza medica, non si può piangere da un Oncologo quando si ha il cancro e poi gridare al terrorismo quando qualcuno dice come evitarlo ai vostri figli e persone care e mira a quella che è la prevenzione primaria. La Politica non deve usare la scienza solo quando fa comodo per il proprio progetto, ma la scienza deve guidare la politica quando ci sono scelte sbagliate e quando bisogna migliorare le cose per il bene pubblico. Un aeroporto sulla testa rappresenta un enorme problema per la popolazione, viene ridotta la qualità della vita”.