Un’ottima notizia, finalmente
Di Federico Sanguineti
Finiti i festeggiamenti del VII centenario dantesco, dal prossimo anno scolastico, in presenza o in DAD (come si preferisce), a scuola ma anche all’università, la letteratura italiana sarà tutta un’altra cosa (rispetto a quello che oggi si crede che sia), come non accadeva dai tempi di Girolamo Tiraboschi. Le donne cesseranno infatti di essere ridotte a “figure femminili” (come sono state ridotte da De Sanctis ad oggi, e come talvolta volentieri, dispiace dirlo, si sono fatte ridurre) e diventeranno (pensate un po’…) donne in carne ed ossa, con testa e cervello, come effettivamente sono, e come sono sempre state nel corso della storia. Merito di questa scoperta, vera e propria rivoluzione culturale, è un nuovo testo scolastico, quello, fra parentesi, che io stesso avrei sempre sognato di fare, o almeno auspicato che ci fosse. Ora questo testo esiste, e non mi par vero. Pubblicato da Loescher, per la serie “Italiano Letteratura”, si intitola, a tutte lettere maiuscole, CONTROCANONE, e ha come sottotitolo “La letteratura delle donne dalle origini a oggi”. Nella quarta di copertina si spiega: “La letteratura italiana più di qualunque altra letteratura europea vanta in ogni secolo della sua storia numerose opere firmate da donne o uomini non allineati ai modelli dominanti. Eppure, il canone scolastico raccoglie pochissime di quelle testimonianze, relegate ai margini o completamente dimenticate. Controcanone ambisce a recuperare molti di quei nomi, che meritano attenzione e studio sia per le loro biografie sia per l’attualità dei temi affrontati nelle loro opere. Queste ci parlano tanto della condizione femminile quanto di quel lungo cammino di emancipazione della diversità tuttora in corso. Le loro parole, formulate in veri e propri atti d’accusa oppure nei generi letterari della tradizione, delineano una storia parallela e alternativa a quella convenzionale: una storia fatta di discriminazione, di sofferenza, di ribellione, ma anche di consapevolezza, di maturità, di conquista di un posto nel mondo. I testi sono accompagnati da un’offerta didattica in vista delle prove dell’Esame di Stato, con spunti interdisciplinari e di educazione civica e analisi di confronto con le opere e gli autori canonici. L’itinerario cronologico culmina in due percorsi tematici nella variegata letteratura contemporanea, sia in prosa sia in poesia”. Tutti i parametri burocratici sono così rispettati, e questo è l’aspetto sconvolgente del volume. Non ci sono più scuse, ora si può guardare il mondo da un punto di vista diverso. Viene in mente la poesia di Bertolt Brecht: “Coloro che furono posti, per scrivere, in sedie dorate, / saranno interrogati da coloro / che gli hanno tessuto i vestiti…”. Ma qui c’è di più. E basta scorrere l’indice del volume, il cui prezzo è (per essere un testo di tale importanza) assai contenuto (13 euro), per scoprire che le donne hanno sempre fatto sentire la loro voce, in ogni secolo della letteratura, non solo andando oltre il canone, ma con un loro controcanone. Si va dal sonetto Qual sete voi, sì cara proferenza (si tratterà di un contrasto fittizio, filologicamente parlando, ma dal punto di vista storico è di importanza capitale se dà inizio, nel Settecento, all’antologia curata da Luisa Bergalli Gozzi), per finire non col Novecento ma con scrittrici viventi come Igiaba Scego e Vivian Lamarque. Un invito non a “inane studium supervacua discendi”, ma alla lettura, dunque. Autore è il giovanissimo Johnny L. Bertolio, che si è diplomato alla Scuola Normale di Pisa e ha conseguito il PhD alla University of Toronto, dove ha maturato una variegata esperienza nella didattica dell’italiano.