Piazza della Libertà, "sequestri di denaro necessari per evitare altri accordi illeciti" - Le Cronache
Attualità

Piazza della Libertà, “sequestri di denaro necessari per evitare altri accordi illeciti”

Piazza della Libertà, “sequestri di denaro necessari per evitare altri accordi illeciti”

di Andrea Pellegrino

Ammontano quasi due milioni e 900mila euro le somme sequestrate alla Esa Costruzioni nell’ambito dell’inchiesta sulla variante in corso d’opera per la realizzazione di Piazza della Libertà; a 218mila euro, invece, ammonta il sequestro toccato alla “Fiengo Ceramiche” e a 37mila, infine, quello alla Lotti & Associati. Queste sono le misure che il Gip Stefano Berni Canani ha accolto, contrariamente a quelle cautelari che sono state tutte respinte. La Procura, infatti, aveva chiesto il 21 ottobre 2014, 12 misure cautelati nei confronti di tecnici comunali, direttore dei lavori ed imprenditori, tutti destinatari qualche giorno fa di un avviso di conclusione indagine che ha interessato, tra gli altri, anche l’ex sindaco e attuale governatore della Campania Vincenzo De Luca.

Nel provvedimento di rigetto delle misure cautelari, il Gip ha escluso per i dodici indagati la reiterazione del reato. La richieste delle misure riguardava Enrico Esposito, Armando Esposito, Gilberto Belcore, Sergio Delle Femine, Domenico Barletta, Lorenzo Criscuolo, Antonio Ragusa, Paolo Baia, Marta Santoro, Salvatore De Vita, Antonio Fiengo e Patrizia Lotti.  «I fatti – scrive il giudice –  si riferiscono ad episodi commessi in Salerno fino al 2012, per i quali sono trascorsi ad oggi almeno tre anni dal loro accadimento». Contrariamente al sequestro dei beni, «essendo evidente il pericolo che attraverso la libera disponibilità del danaro le società appaltatrici possano continuare ad effettuare accordi illeciti volti al concorso determinatore nel peculato da parte di pubblici ufficiali, in altri appalti». Beni e somme che saranno amministrate, sempre secondo il dispositivo del Gip, dal dottor Ciro Trivisone.

Le intercettazioni
A supporto delle indagini preliminari ci sarebbero fiumi e fiumi di intercettazioni telefoniche che avrebbero fatto «inquadrare il coinvolgimento di diverse persone nell’appalto e nella realizzazione dei lavori».

La riunione a Barcellona
Secondo la ricostruzione dei pm, i componenti della commissione di gara erano «a conoscenza della necessità di dover procedere ad una variante». Un dato che emergerebbe da un verbale di una riunione tenutasi a Barcellona il 10 ottobre del 2008.

Opere complementari da 4 milioni di euro
Alcune opere, secondo la consulenza tecnica dei Pm sarebbero veri e propri errori progettuali, come le rifiniture delle parti strutturali a vista e le murature del parcheggio che non erano state previste in alcun modo nel progetto originario.