di Eugenio Verdini
Proprio mentre il coordinamento istituzionale dei sindaci del Piano di Zona, con Eboli comune capofila, delibera sull’approvazione degli atti preparatori in vista della costituzione dell’azienda speciale, la Regione Campania ufficializza il commissariamento dell’Ambito S03 ex S05, appunto il Piano di Zona di Eboli. La deliberazione, che è dello scorso 1 giugno, risulta votata all’unanimità dalla Giunta regionale della Campania guidata dal presidente Vincenzo De Luca, su proposta dell’assessore regionale alle politiche sociali, Lucia Fortini. Secondo quanto contiene il provvedimento regionale, il potere sostitutivo nei confronti dell’Ambito S03 ex S05, con Eboli comune capofila, è stato assunto per “omesso adempimento degli articoli 7 e 10 della legge regionale 11/2007 (in pratica la disciplina delle attività del Piano di Zona ndr) e per non avere adottato gli atti di competenza per assicurare l’erogazione dei servizi ai cittadini». Come ha poi precisato una nota del Comune di Eboli, si tratterebbe di “atti dell’esercizio 2020 del Piano di Zona”. Atti che non erano stati trasmessi alla Regione nei tempi previsti, cioè entro maggio 2021. La stessa nota giunta da Palazzo di Città ricorda come a maggio scorso il Comune avesse chiesto una nuova proroga, in quanto gli atti adesso sarebbero pronti e martedì saranno sottoposti al coordinamento dei sindaci per l’approvazione. Rimane comunque da verificare chi e perché non abbia prodotto e poi trasmesso gli atti alla Regione. Insomma, Piano di Zona incapace di funzionare e quindi di garantire i servizi ai cittadini, missione che giustifica da sola la presenza degli Ambiti territoriali. Non una novità, né una sorpresa, dopo che era stata anche la stessa magistratura ad intervenire qualche settimana fa, sanzionando Eboli nella gestione degli assegni di cura. Ma non finisce qui, perché, sempre relativamente al Piano di Zona di Eboli, è ancora in piedi anche la partita dei compensi non erogati ad una cooperativa che ha garantito il supporto ai servizi dell’Ambito, i cui operatori non hanno ricevuto conseguentemente gli emolumenti per presenza e lavoro. E tutto questo nonostante le somme siano disponibili presso il Comune che a questo punto, per l’opposizione degli uffici, rischia di ritrovarsi a pagare anche le spese legali e di giudizio, oltre ad avere lasciato senza stipendio decine di lavoratori. In ogni caso la deliberazione di commissariamento del Piano di Zona Ambito S03 ex S05 di Eboli contiene anche i provvedimenti ulteriori per assicurare la gestione dell’organismo e l’erogazione delle attività. In particolare, il provvedimento regionale demanda alla presidenza della Giunta Regionale della Campania la nomina di una commissione composta da tre commissari ad acta, scelti tra la Direzione Generale Politiche sociali e socio-sanitarie, gli avvocati afferenti all’avvocatura regionale ed un esperto tra i coordinatori o i direttori degli ambiti territoriali cui conferire l’incarico di provvedere a garantire il pieno ed efficace funzionamento dell’Ambito territorial, con Comune Capofila Eboli, per l’adozione di tutti gli atti necessari alla presentazione dei Piani di Zona e Piano di Attuazione Locale (PAL) riferito alla II annualità IV PSR 2020 ed alla verifica dell’effettiva garanzia dei servizi, peraltro attinenti ai diritti fondamentali della persona. Il mandato commissariale durerà 60 giorni, ma c’è la possibilità di una deroga di ulteriori 45 giorni, nel caso la commissione lo richiedesse specificamente ed in maniera motivata. Il commissariamento del Piano di Zona arriva all’indomani della decisione degli otto Comuni dell’Ambito S03 ex S05 di aderire all’ipotesi di azienda speciale, in vista della quale sono già stati approvati gli atti preliminari, come trasmesso l’altra mattina alla Regione Campania con il verbale dell’ultima seduta del coordinamento istituzionale dei sindaci della scorsa settimana. La decisione regionale di commissariare il Piano di Zona, al di là di polemiche ed eventuali responsabilità, non dovrebbe incidere sulla costituzione dell’azienda, in quanto i fatti contestati in sede regionale si riferiscono alle annate precedenti ed inoltre la costituenda azienda rappresenterà un organismo del tutto nuovo e con una sua specifica personalità giuridica e capacità operativa. «Scontiamo un ritardo pregresso – commenta l’assessore con delega al Piano di Zona, Massimilianio Curcio -. Quando ci siamo insediati abbiamo trovato una serie enorme di problemi, dalla carenza di personale, alle numerose assenze causa covid, alle inchieste giudiziarie con coinvolgimento non solo dei livelli politici, ma anche dei funzionari. Non era stata approvata neppure la programmazione 2019, per la quale siamo riusciti a completare l’iter giusto in tempo. Nel frattempo i servizi, pur in assenza della formalizzazione della programmazione che avviene comunque a rendiconto come per tutti i piani di zona, sono stati egualmente erogati. In ogni caso il commissariamento del 2020 non blocca l’iter per la costituzione dell’azienda consortile, che va avanti spedito. All’atto dell’insediamento l’Amministrazione Conte si è trovata di fronte a Comuni completamente sfiduciati che volevano uscire dall’ambito. E’ stato necessario un lungo lavoro per far percepire il cambiamento in atto e riuscire a non perdere pezzi. Nell’ultimo coordinamento, infatti, tutti i Comuni hanno approvato gli atti per procedere verso la nuova azienda».