È stata una giornata movimentata per Matteo Salvini, che allo stesso tempo ha avuto modo di conoscere il capoluogo e i suoi abitanti, caricare i suoi candidati della Lega e il suo candidato presidente Stefano Caldoro di rinnovato entusiasmo, oltre ad approfittare dell’occasione per dare a De Luca presidente uscente ed avversario da battere, qualche “carezza”. Un tour serrato, fatto di piccoli incontri, prima di trovare la piazza piena a Cava dei Tirreni, incontri programmati minuziosamente dalla sua comunicazione “Social”. Infatti i quattro video “Made in Salerno” postati dalla sua organizzazione, totalizzano in poche ore oltre seicentomila visualizzazioni in totale, mentre le foto di Salerno hanno ricevuto oltre cinquantamila “Like”. Dunque possiamo dire che questo breve giro nel feudo deluchiano ha sortito un notevole risultato sulla famosa “bestia”, la pagina Facebook dell’onorevole lombardo, fornendo colori, suoni e contenuti che sono stati giudicati interessanti dai suoi followers. Ma torniamo alla cronaca: come annunciato, di buona mattina Salvini è al Ruggi a vedere cosa sta accadendo in riguardo all’ospedale Covid. Seguito da un nutrito gruppo di cronisti, si addentra a piedi nel parcheggio dell’ospedale/università dove è sito l’ospedale Covid non collaudato. Non gli viene concesso di entrare in auto e al Parlamentare leghista non resta che camminare, da solo, senza operatori della stampa, accompagnato da Santoro, Tommasetti e naturalmente, da Caldoro. Al suo ritorno dichiara ai giornalisti: “il direttore generale ci ha detto molto gentilmente, voi non entrate. In suolo pubblico ed ospedale pubblico, siamo entrati lo stesso a documentare questo spreco di denaro. Ricordo che l’ospedale covid lombardo in fieramilano è stato messo su con soldi privati e la struttura è stata inaugurata. Qui abbiamo soldi pubblici e la struttura non è stata inaugurata. Mi auguro che la magistratura faccia chiarezza su questo spreco di denaro”. Velocissimo, il Matteo segretario del Carroccio si sposta a Piazza XXIV Maggio, per una sobria quanto rapida inaugurazione della sede cittadina della Lega. Ad accoglierlo all’esterno una contestazione del gruppo “Salerno non si Lega” che accompagna il leader leghista al grido di “Buffone, Buffone”. Salvini li saluta, mandando ai contestatori degli ironici bacetti. Una contestazione, ben più nutrita, di circa 200 persone, si ripeterà più tardi a Cava dei Tirreni, dove la Polizia è dovuta intervenire sui manifestanti con una carica di alleggerimento, ovviamente postata qualche ora dopo sui social salviniani. E’ il momento del fuori programma; già alla cena con i candidati all’Hotel Salerno, aveva espresso il desiderio di visitare la cattedrale del “suo” Santo, San Matteo. Presto detto, da Piazza XXIV Maggio la carovana si dirige alla cattedrale in visita al Santo, Salvini visita il Duomo e la Cripta, tutto doverosamente documentato via social, preghiera compresa. Finita la veloce sortita “cattolica”, arriva il momento del piccolo incontro con i suoi sostenitori a Corso Garibaldi angolo Via Velia. Il sole picchia forte e la poca gente (sono all’incirca le 11:30) cerca di evitare di aspettare sotto il sole. Preceduto da Caldoro, Cantalamessa, l’europarlamentare Vuolo, Il consigliere Zitarosa, inizia il suo minicomizio, senza palco e sotto ad un gazebo personalizzato, che dura esattamente quattro minuti, prima di concedersi ai selfie con i suoi sostenitori. Esordisce con due classici, la guerra aperta alla legge Fornero e la Pace Fiscale, poi passa alla Campania, una Campania più pulita, senza ecoballe e rifiuti tossici e più sicura, perché il PD di De Luca ha fatto sbarcare in Italia migliaia e migliaia di clandestini che portano solo problemi, e se va male, malattie. Si dice orgoglioso di andare a processo per aver difeso il suo paese, in tema di immigrazione. “In quel tribunale porterà anche la voce di Salerno e della Campania, ma anche degli immigrati per bene, che sono tanti, vivono qua, mandano i figli a scuola. Daremo prima ai Campani, perché non c’è tutto per tutti, a chi sbarca domani mattina gli diciamo di aspettare, prima il lavoro e le case popolari ai campani.” E ancora “ho incontrato tanta gente che mi chiede sempre e solo una cosa: lavoro, lavoro, lavoro. Bisogna lavorare per comprare una casa, per sposarsi e fare dei figli. E i figli ci sono se ci sono una mamma e un papà, non altre cose.” Un’ultima stoccata alla politica politicante salernitana: “c’è gente che vive a Salerno da 50 anni, che vi ha chiesto il voto da 50 anni, che per 50 anni non ha fatto un accidente. Mandateli a casa, liberiamoci dei poltronari, ve lo chiedo per favore.” Prima di congedarsi e navigare verso altri lidi, saluta i salernitani con un “viva Salerno, Viva San Matteo!”
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