di Marco De Martino
SALERNO – Non ha atteso il rientro negli spogliatoi per tenere a rapporto la propria squadra. Subito dopo il triplice fischio finale di Abisso che ha sancito il ko con la Lazio, Paulo Sousa ha raccolto in cerchio a centrocampo il gruppo, discutendo per diversi minuti della gara anche in maniera animata. Il resto lo dirà ai suoi al Mary Rosy, alla ripresa degli allenamenti. Più tardi il tecnico lusitano ha analizzato la sconfitta all’esordio in sala stampa: “Credo tanto in questi giocatori, abbiamo giocato contro una delle migliori squadre di serie A, la Lazio, che ha un grande palleggio su cui Sarri lavora da due anni, che non ti fa uscire palla al piede e che ci ha punito alla prima uscita sbagliata. Non mi è piaciuto aver mollato dopo il gol, ma –prosegue Paulo Sousa- in precedenza abbiamo difeso alto, siamo andati vicini al gol in alcuni frangenti. Dobbiamo migliorare nella positività, nella capacità di possesso palla nella metà campo avversaria, bisogna avere più coraggio in questo. Abbiamo fatto male nell’ultimo passaggio, sull’atteggiamento bisogna lavorare ogni giorno. I nostri tifosi sono stati straordinari, ci hanno spinto durante la partita ma nel riscaldamento meno. Chiedo loro di aiutarci anche in quel frangente perché i giocatori della Salernitana sono i loro. Abbiamo bisogno di gente che corre con o senza palla e loro hanno il diritto di farsi sentire se non viene fatto”. Tante cose vanno migliorate per poter centrare l’obiettivo salvezza: “Dobbiamo essere più esplosivi sul breve, sul corto. I movimenti da fare sono tanti e bisogna lavorarci, anche sulla freschezza di mantenere ritmi alti come contro squadre come la Lazio. La strada in cui credo è questa, anche quando siamo bassi dobbiamo essere più determinati. La pressione va fatta per vincerla, si deve lavorare sulla spinta, sull’ anticipo. Con la palla tra i piedi va fatto anche il recupero fisico invece quando l’abbiamo recuperata cercavamo subito la verticalizzazione perdendola sempre”. Paulo Sousa non riconosce, nella Salernitana attuale, quella che è la sua idea di fare calcio: “E’ tanto distante dal mio modo di fare calcio, anche sull’intelligenza tattica. Questo non vuol dire –prosegue Paulo Sousa- che non si piuò vincere con poco, oggi siamo stati vicini ad arrivare a questo, soprattutto nel primo tempo. Credo che ci sono giocatori determinanti che stanno recuperando e che alzeranno il livello, ma c’è bisogno di tutti anche di coloro che hanno difficoltà ad integrarsi con la serie A. Anche loro devono correre, avere responsabilità, non possiamo dare la palla ai nostri avversari una volta che la recuperiamo. Questo non succede dopo tre allenamenti, per cambiare devi introdurre cose nuove ma ci vuole tempo. Sono fiducioso, per me arriveremo a fare ciò che voglio. Non possiamo arrenderci, mai. E’ una questione individuale, ci sono tanti stranieri su cui bisogna lavorare singolarmente: chi ha tante partite può arrivarci prima, chi ne ha meno può impiegare più tempo”. Quello mentale è l’aspetto che preoccupa di più, il rosso di Bronn è un segnale emblematico: “C’è responsabilità nostra anche su quanto accaduto con Dylan, però prima devo capire bene cosa è successo prima di parlargli”. Sousa ha parlato di recuperi importanti, in primis quello di Mazzocchi: “Pasquale va valutato in settimana soprattutto nel body language, su come reagirà forzando. È nell’ultima fase del recupero, è quella più importante perché non vogliamo perdere un giocatore per noi fondamentale, se tutto andrà bene credo che sarà presente”. Sulle scelte di formazione, Sousa spiega: “Le decisioni le ho prese su quello che ho visto in settimana. Crnigoj fin quando è rimasto in partita è stato bravo, a parte qualche errore nel palleggio. Bohinen ci abbiamo parlato, poteva essere una soluzione come pure far giocare in mezzo Candreva. Sto conoscendo anche Sambia e mi sembra che ci possa dare una buona mano”. Chiosa finale Paulo Sousa la riserva al discorso fatto alla squadra a centrocampo dopo il fischio finale: “Ho detto alla squadra che dobbiamo continuare su questa strada aumentando partita dopo partita la pressione anche perché non troveremo sempre la Lazio, ma ho anche detto che non mi è piaciuto per niente l’atteggiamento dopo il gol e –conclude Sousa- questo dobbiamo cambiarlo assolutamente”.