di Erika Noschese
Un pronto soccorso sociale e un luogo che possa accogliere 24 ore su 24, 356 giorni l’anno, uomini e donne che vivono per strada. Sono questi i progetti principali di Paola De Roberto, consigliera uscente e ricandidata nella lista Salerno per i Giovani, a sostegno del sindaco Napoli. Presidente della commissione Politiche Sociali, la De Roberto è stata tra le protagoniste attive sia dell’emergenza covid che dell’emergenza freddo: a lei si deve, di concerto con l’amministrazione comunale, la decisione di aprire le porte del Palatulimieri ai senza fissa dimora, in pieno lockdown. In consiglio comunale, tra le sue ultime proposte, la realizzazione degli orti sociali. Un progetto, questo, che sta coinvolgendo anche le scuole di Salerno. Paola De Roberto, ricandidata con Salerno per i Giovani, a sostegno del sindaco uscente Vincenzo Napoli. Cinque anni ormai giunti al termine, un bilancio personale più che amministrativo? “A livello personale è stato molto motivante perché le tematiche su cui ho avuto la possibilità di poter lavorare su tematiche su cui ho avuto la possibilità di lavorare, rispondendo anche ad una mia sensibilità, sono state interessanti e – secondo me – danno il senso vero del fare politica perché occuparsi, in particolare, delle Politiche Sociali, affiancare l’assessore su questi temi e poter operare accanto alle persone che sono più in difficoltà, ed è stata una cosa che ha dato senso a questi cinque anni. Ho avuto la fortuna di presiedere una commissione che è stata molto operativa, abbiamo portato avanti tante proposte, come quella degli orti urbani, approvata all’unanimità dal consiglio comunale. Sono state esperienze forti, belle che hanno dato operatività a questi cinque anni di mandato. Poi, c’è il progetto della scuola, attualmente in itinere che prevede la realizzazione di un orto in ogni scuola per dare un segnale forte ai nostri ragazzi; stiamo lavorando a progetti mirati per i giovani che mi piacerebbe portare avanti perché sto dialogando molto con i ragazzi, condividendo le loro esigenze. Spero di poter portare avanti questi impegni, se i cittadini vorranno, in una prossima consiliatura”. Cinque anni intensi, non sono mancate le difficoltà e le battaglie da portare avanti. Lei si è resa protagonista dell’emergenza freddo e dell’emergenza covid lavorando con l’amministrazione comunale per cercare luoghi idonei all’accoglienza per i senza fissa dimora… “Io penso che Salerno, da questo punto di vista, sul panorama nazionale e internazionale si sia distinta, soprattutto per quanto riguarda l’emergenza Covid: la soluzione del Palatulimieri quale luogo di accoglienza, in pieno lockdown, quando c’era necessità di un riparto per tutti, è stata un’esperienza di grande sensibilità per la città e l’amministrazione. Sono fiera di questo progetto che abbiamo condiviso con il sindaco, l’assessore Nino Savastano e il mondo del volontariato che ha fatto un lavoro eccezionale. Io vorrei poter dare seguito ad una serie di progettualità in questo ambito: la mia idea è di attivare un pronto soccorso sociale in modo da poter dare continue ed immediate risposte a tutte le difficoltà e non parlo solamente dei senza fissa dimora ma anche, ad esempio, alla violenza di genere, alla violenza sulle donne per poter costruire una filiera veramente forte che dia risposte importanti e coerenti con un processo di empowerment femminile. Sono tanti i temi che mi appassionano, su cui abbiamo iniziato un percorso che va potenziato. Spero di poter essere presente in prima persona per portare a termine queste progettualità”. Se dovesse essere riconfermata quale sarà il suo primo atto in consiglio comunale? “E’ una bella domanda. Il mio pallino è dare un rifugio stabile agli uomini e alle donne che vivono in strada, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Vorrei attivare progetti di inclusione per tutti coloro che, in qualche modo, vogliono riprendersi la loro vita e questo, naturalmente, sempre in una logica di rete. Con la precedente amministrazione, il primo atto è stato l’istituzione di un tavolo di confronto tra tutte le realtà che operano da anni su questo ambito e adesso, dopo aver capito ed approfondito le esigenze, dobbiamo passare ai fatti e dare un senso a tutto quello che è stato il lavoro di questi cinque anni”.