Quei palpeggiamenti al seno davanti ad un bar di Piazza della Concordia sono costati una condanna a due anni per Donato Gallucci. Per l’uomo, originario di Bracigliano, il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a quattro e quattro mesi reclusione ma i giudici della terza sezione penale (presidente Palumbo, D’Avino e Giocoli a latere) hanno riqualificato il reato di tentata estorsione in esercizio abusivo delle proprie ragioni. Ritenendo che la richiesta di 250 euro a titolo di mediazione, per aver trovato un’occupazione ad una donna rumena (m. i) presso una persona anziana, non avesse marcata connotazione estorsiva a differenza di quanto sostenuto dal pm, Giusti. Probabilmente nella decisione finale del giudice hanno avuto rilievo anche le contraddizioni emerse da alcune testimonianze ed, in particolare, da quella dell’anziano presso il quale la donna aveva trovato occupazione attraverso Gallucci. Discrasie che sono state evidenziate anche dal legale difensore, Gabriele Capuano. La giovane si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Giovanni Gioia che ha visto accogliere parzialmente la sua tesi con il riconoscimento di una provvisonale immediatamente esecutiva di 5000 euro. Due gli episodi incriminati: la violenza sessuale a Piazza della Concordia e le richieste estorsive in un’abitazione di Bracigliano. Nel primo caso l’uomo avrebbe avvicinato m. l. e l’avrebbe convinta a seguirlo in auto. La donna era giunta da Palomonte per incontrare Gallucci in quanto alcune amiche comuni gli avrebbero riferito che l’uomo gli avrebbe potuto trovare lavoro. Inizialmente l’uomo intrattiene il “colloquio” ad un bar adiacente piazza della Concordia. L’uomo non resiste al procace seno della donna ed inizia subito i primi approcci. Poi l’invito a seguirlo in auto per proseguire il colloquio. Qui il salernitano avrebbe nuovamente a palpeggiare la donna (dotata di una quinta) che dopo dieci minuti avrebbe deciso di lasciare l’auto e rientrare a casa. Nonostante ciò la rumena ricontattata Gallucci per motivi di lavoro. L’uomo riesce a sistemare la donna a casa di un anziano di Bracigliano ma pretende il pagamento di 250 euro dalla donna come corrispettivo per la mediazione. Secondo l’accuso l’uomo avrebbe riferito alla donna che avrebbe potuto saldare il proprio “credito” in natura con una prestazione sessuale ( l’anziano e la rumena hanno denunciato anche un’aggressione da parte dell’uomo). Da qui la denuncia della giovane donna. Ieri la decisione dei giudici della terza sezione penale che hanno condannato Gallucci a due anni di reclusione (pena sospesa).
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