Pagani. Sindaco indagato: Potrò vedere gli atti - Le Cronache Provincia
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Pagani. Sindaco indagato: Potrò vedere gli atti

Pagani. Sindaco indagato: Potrò vedere gli atti

Pagani. “Sono contento che le indagini si siano chiuse e che ora potrò, attraverso i miei legali, accedere alla documentazione e vedere gli atti dell’inchiesta”: è quanto afferma il sindaco di Pagani Lello De Prisco raggiunto da informazione di garanzia insieme ad altri 15 indagati per la vicenda delle infiltrazioni camorristiche a Palazzo San Carlo. Ancora più sicuro della propria posizione l’assessore al Commercio Pietro Sessa per il quale era stato chiesto l’arresto (respinto), che dichiara come “Ritengo che sia già agli atti la prova della mia estraneità”. Diversi gli appalti finiti al centro dell’inchiesta sui rapporti tra faccendieri, funzionari, imprenditori e amministratori comunali di Pagani e che in parte sarebbe andati a favore dell’attività della cooperativa Pedema e da qui al clan Fezza De Vivo. Per l’affidamento dello spazzamento delle strade sono indagati Marrazzo, Giordano, De Cola, il sindaco De Prisco, Serritiello, i Tramontano e De Vivo. Tre mesi prima della pubblicazione del bando di gara poi adottato dall’Aspa, Marrazzo, Buonocore, Vincenzo Tramontano e De Vivo sarebbero stati informati da Giordano che nella proposta tecnica del servizio da appaltare che era necessaria una spazzatrice, ottenendo così informazioni riservate. Giordano, Bonaventura Tramontano e il sindaco avrebbero concorso all’aggiudicazione della commessa alla Pedema, inoltrando alla coop di Marrazzo, l’elenco degli altri invitati a partecipare. Il sindaco avrebbe nominato la commissione che doveva giudicare la gara pur se tale compito era responsabile comunale del Settore, nomina che tra l’altro sarebbe arrivata prima della scadenza delle offerte di partecipazione alla gara, e avrebbe designato i componenti della commissione senza alcun riferimento alla avvenuta individuazione di “esperti nello specifico settore cui afferisce l’oggetto del contratto”. Intano dopo le dichiarazioni di sindaco e assessore, arrivano quelle dai banchi dell’opposizione. A parlare è Anna Rosa Sessa, consigliere comunale in quota Italia Viva che illustra la propria posizione. “Sono e resto garantista, convinta che i processi si facciano nelle sedi competenti e non altrove e che le persone restano innocenti fino al terzo grado di giudizio. Mi auguro che venga fatta presto luce su questa vicenda che, ancora una volta, mette un’ombra sulla nostra città”.

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