Mano pesante, anzi pesantissima del Giudice Sportivo sulla Paganese. E’ arrivata nel primo pomeriggio di ieri, infatti, la notizia dell’accoglimento del reclamo presentato dal Latina calcio a seguito di tutto quanto accaduto qualche settimana fa allo stadio “Torre” di Pagani dove come tutti sappiamo durante lo svolgimento della partita si aprì una buca in mezzo al campo. Questa la motivazioni del Giudice Sportivo: “La gara, sospesa temporaneamente alle ore 19.00 prima della ripresa del gioco per il secondo tempo a causa della formazione sul terreno di gioco di una buca di circa 30 cm di diametro e profonda oltre mezzo metro circa; nella circostanza, l’arbitro constatava inoltre che il terreno mostrava segni di cedimento, per mancanza di terra sotto il manto erboso “anche nelle zone immediatamente vicino al buco. Dopo circa 20 minuti, durante i quali addetti della società ospitante hanno riempito il buco con terra e sassi, dopo aver constatato con i capitani delle due squadre che la zona adiacente il buco risultava “instabile ed insicura”, l’arbitro sospendeva definitivamente la gara alle ore 19.23. Dopo il reclamo del Latina per “lacunosa custodia, cura e manutenzione del terreno di gioco”, la Paganese ha fatto pervenire una controdeduzione al reclamo, contestandone i motivi e sostenendo che il fatto in esame sia da considerare “evento eccezionale ed imprevedibile”, tale da escludere qualsiasi responsabilità a carico della Paganese stessa. Ma gli eventi atmosferici assunti dalla società Paganese, ed esplicitati nella memoria acquisita agli atti quali diretta causa della rilevata “instabilità ed insicurezza” del terreno di gioco, si erano manifestati in tempi non contestuali nè immediatamente precedenti la gara, nè in forma di particolare eccezionalità, se è vero come è vero, che la gara è stata regolarmente iniziata e sarebbe stata portata a termine con assoluta regolarità senza l’evento in questione. Peraltro, e paradossalmente, la perizia geologica allegata alle controdeduzioni della società Paganese, al dichiarato scopo di qualificare come “eccezionale ed imprevedibile” l’evento in esame, lungi dall’escludere la responsabilità della società, affermando che l’apertura della voragine è conseguenza” delle caratteristiche geologiche ed idrogeologiche dei terreni che caratterizzano il sito in esame, costituito prevalentemente da sedimenti sabbiosi di origine vulcanica che presentano in profondità un buon grado di compattezza, ma che in superficie tendono ad alterarsi ed a imbibirsi, determinando un drastico peggioramento delle loro caratteristiche”, dimostra proprio che la particolare natura del sottosuolo rende plausibile, e quindi tecnicamente prevedibile, il verificarsi di un evento del tipo in esame, ferma restando l’eccezionalità dello stesso”. Dura la reazione del presidente Trapani il quale ha annunciato immediato ricorso: “Se noi umani dobbiamo prevedere anche l’imprevedibile allora penso che non ci siano proprio più parole. Stavamo giocando una gara di calcio come ne abbiamo giocate tante al Marcello Torre ed ecco che improvvisamente si è aperta una buca. Una calamità naturale che noi non potevamo in nessun modo prevedere. Quindi presenteremo ricorso d’urgenza ed a tal proposito abbiamo dato mandato all’avvocato Chiacchio”. Sdegno del numero uno azzurro stellato anche per le tre giornate di squalifica inflitte a Gianluca Grassadonia: “Ci hanno fischiato un calcio di rigore un minuto dopo lo scadere del tempo regolamentare. Il nostro mister è rimasto indignato ed ha inevitabilmente espresso tutto il suo disappunto e per questo gli sono state inflitte tre giornate di squalifica. Un’assurdità anche questa”. Due giornate di squalifica anche al vice di Grassadonia, Vincenzo Criscuolo: “per aver colpito con tre manate al viso un calciatore della squadra avversaria. Dulcis in fundo comminata anche una multa al sodalizio azzurro stellato di ben duemila euro”
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