Perde pezzi il Parco Archeologico di Paestum e Velia. Non si tratta di reperti archeologici (anche se la vicenda dell’Antiquarium di Agropoli lascia ancora dei dubbi), ma di una parte importante della sua recente storia. La direttrice Tiziana D’Angelo ha infatti sfrattato dalla Torre 27 il circolo locale di Legambiente, presieduto da Pasquale Longo, che aveva la struttura in concessione e che col Parco aveva in essere innumerevoli e pregevoli iniziative.
Sono loro stessi a denunciare la cosa in una lunga lettera sui social. «Abbiamo lasciato la storica sede nella Torre 27 – dicono – un percorso lungo ed entusiasmante che ci ha visto collaborare con l’allora Soprintendente Giuliana Tocco, con la direttrice del Museo di Paestum Marina Cipriani, con il direttore Gabriel Zuchtriegel e con funzionari, impiegati, custodi ed archeologi. Con il direttore – ricordano – la collaborazione con il Parco Archeologico si è arricchita di nuove attività di volontariato e oltre alla cura del tratto della cinta muraria e della Torre 27, sono nati due percorsi di visita denominati il “Sentiero della Sirena” e il “Sentiero degli Argonauti”; quest’ultimo una passeggiata che dal cuore dell’area archeologica arriva fino al mare, presso l’Oasi dunale».
«È nato il “Parco dei Piccoli,” un percorso didattico pensato proprio per arricchire l’offerta di visita all’area archeologica, rendendola più accessibile ai bambini». la novità è nell’aprile dello scorso anno, quando si insedia la nuova direttrice: « con rinnovato entusiasmo incontrammo ed alla quale illustrammo le nostre attività con una ricca presentazione fotografica, sollecitando il rinnovo del comodato d’uso e dell’accordo di programma generale oramai scaduti. Solo nell’ottobre successivo riusciamo a firmare un nuovo accordo di programma e formulare una nuova proposta per la Torre 27. Poi, sono seguiti diversi mesi di silenzio fino al 21 febbraio scorso, quando in una breve mail ci viene comunicato che la Torre 27 non è più nella nostra disponibilità. A seguito di tale comunicazione sono state sospese tutte le iniziative socioculturali e di cura della cinta muraria. Infine verso metà maggio 2023 viene pubblicata la manifestazione di interesse a titolo oneroso con scadenza 5 giugno 2023».
A questo punto è evidente che il Parco batte cassa e vuole essere pagato per l’occupazione della Torre, ma il circolo non riesce ad affrontare tali spese e non partecipa al bando che il sito ha lanciato: «Non lo abbiamo fatto perché abbiamo notato un’indisponibilità al dialogo e perché riteniamo ci sia il rischio concreto di un uso improprio del monumento finalizzato ad attività lucrative da parte di soggetti privati. Per un’associazione no profit è impossibile sostenere la somma prevista Precisiamo infine che il valore economico delle attività di manutenzione ambientale ammonta a più di 13mila euro all’anno. Ci meraviglia che non sia stata presa in considerazione anche questa formula di collaborazione. Ci congediamo – concludono con amarezza – contenti di questa lunga, bella, faticosa esperienza ma resteremo comunque sempre cittadini attivi nella cura, valorizzazione e fruizione del nostro patrimonio culturale».