Pina Ferro
Appartengono a due noti imprenditori di Positano, le ville in cui sono state ritrovate le opere d’arte trafugate in varie zone d’Italia, tra cui a l’Aquila, e recuperate dai carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale. Le lussuose abitazioni erano state trasformate in B&B e, la collocazione di tali opere, dal valore inestimabile, dovevano fungere da richiamo per turisti facoltosi provenienti dal Canada, Russia e Germania. L’identità dei due imprenditori, ancora non è stata svelata in quanto sono in corso ulteriori indagini da parte dei militari dell’Arma coordinati dalla Procura di Salerno. Sono ben 37 le opere d’arte sequestrate dai carabinieri a seguito di perquisizione. Tra le opere recuperate, di epoca compresa tra il XVI e XX secolo, spiccano per importanza 5 pale d’altare sottratte da due chiese della provincia de L’Aquila, chiuse al culto perché dichiarate inagibili a seguito del sisma del 2009 ed un dipinto attribuito al Maestro Guido Reni. I furti sono ascritti ad un gruppo criminale che successivamente le cedevano agli imprenditori indagati. L’operazione, avviata a settembre 2017, s’inquadra nel novero delle attività preventive e repressive attuate dal Comando Tutela Patrimonio culturale e, in particolare, in quelle info-operative svolte sul mercato clandestino di beni d’arte, che hanno permesso di acquisire elementi su imprenditori che avevano, nella loro disponibilità, numerosi beni di natura antiquariale di probabile provenienza furtiva. Gli ulteriori approfondimenti investigativi, coordinati della Procura della Repubblica di Salerno, hanno consentito di identificare sia personaggi dediti alla ricettazione di opere d’arte antica, sia collezionisti, pronti ad acquistare beni culturali senza verificarne, pur di ampliare la loro raccolta, la lecita provenienza. Le successive perquisizioni e la comparazione delle immagini dei beni rinvenuti con quelli censiti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Co- mando Tutela Patrimonio Culturale, hanno confermato la corrispondenza di 37 opere, permettendo di risalire a 16 furti perpetrati, negli ultimi 20 anni, in varie province italiane e di denunciare a piede libero 3 persone. L’ importante recupero consentirà, a breve, di rendere nuovamente fruibile al pubblico opere d’arte di inestimabile valore storico, artistico e devozionale, tra cui si evidenziano, per importanza, le cinque pale d’al- tare risalenti al XVII-XVIII secolo, sottratte in data antecedente al dicembre 2012, dalle Chiese di San Nicola a Capestrano (Aq) e San Giacomo Apostolo a Scoppito (Aq), due tavole del XVI secolo, parte del polittico della Chiesa di “San Rocco” di Formia (Lt) dell’artista Gerolamo Stabile e il dipinto, raffigurante “Cristo che prega nell’orto” attribuito al pittore bolognese Guido Reni, sottratto nell’agosto del 2012 a una famiglia nobiliare napoletana.