di Pina Ferro
Il prossimo 16 dicembre il chirurgo Carmine Napolitano (da mercoledì ai domiciliari per altre vicende) comparirà dinanzi al Gip, Mariella Albarano, del Tribunale di Salerno. L’udienza in programma è stata fissata per la discussione dell’opposizione alla richiesta di archiviazione di un procedimento penale a carico del chirurgo e del dottor Puzziello. Procedimento aperto dopo il decesso di una paziente e la conseguente denuncia da parte del marito. La parte lesa è rappresentata dall’avvocato Angela Cisale. I fatti risalgono al 2017. La signora Rossella Liguori, di Salerno, paziente del medico in questione è deceduta il 6 dicembre 2017. Era il maggio di quell’anno quando la donna fu ricoverata presso la Chirurgia generale del Ruggi per essere sottoposta ad un intervento chirurgico al colon rettale. La paziente entro il sala operatoria il 6 giugno e, ad operarla fu il dottore Carmine Napolitano. “La signora Liguori – si legge nel fascicolo – entrava in sala operatoria godendo di buona salute e ne usciva completamente stravolta al punto da non poter più vivere una vita dignitosa, costretta a subire innumerevoli sofferenze e lunghi ricoveri in ospedale che l’hanno condotta alla morte il 6 dicembre”. Fu il marito della donna a denunciare il decesso e, a chiedere che venisse fatta chiarezza sulle reali cause che avevano portato al decesso della moglie Dagli approfondimenti medico legali disposti emerse che la paziente, durante l’intervento aveva subito gravi lesioni alle pareti delle sue anse intestinali le quali purtroppo non vennero suturate nè curate, come testimoniano le cartelle cliniche. Successivamente la donna, nonostante le sofferenze e i dolori, fu dimessa dall’ospedale (era il 6 luglio) con una doppia borsa per stomia in sede addominale. Tornata a casa e con il trascorrere del tempo le condizioni della donna peggiorarono al punto che i familiari, decisero di portarla al pronto soccorso. Quì venne visitata e accertata la presenza di una infezione le fu prescritta una terapia antibiotica. L’infezione della signora Liguori, come accertato dalla consulenza medico legale del dottor Rizzo fu causata “dall’imprudente e non adeguata tecnica operatoria prescelta dal dottor Napolitano e dalla successiva condotta omissiva dello stesso e degli altri chirurghi della struttura sanitaria che nei mesi a seguire la ebbero in cura”. La cura antibiotica che fu prescritta alla donna non servì a risolvere la problematica nè ad attenuare i dolori al punto che dopo essere stata visitata da altro medico fu disposto un nuovo ricovero al Ruggi (24/7/2017). Ebbe una lunghissima degenza. E, il 20 ottobre viene portata in sala operatoria ma l’intervento non servì a molto, e il 26 ottobre fu costretta a subire un’altra operazione chirurgica “ma viste le gravi condizioni irreversibili l’intervento andò male e la signora Liguori fu ricoverata in rianimazione”. Col passare dei giorni le condizioni peggiorarono fino all’arresto cardiaco avvenuto il 6 dicembre. Ora la famiglia chiede di conoscere la verità. Giovedì attraverso il legale di fiducia si opporranno alla richiesta di archiviazione.