Dario e Massimo Vassallo, presidente e vice della Fondazione “Angelo Vassallo” e fratelli del Sindaco Pescatore: “Un’audizione che potrebbe segnare un punto di svolta. È una cauta speranza. Occorre fare luce sulla verità e mantenere alta l’attenzione, prima che decadano i termini della prescrizione. È una corsa contro il tempo, per Angelo, per il Cilento e per uno Stato di diritto che tuteli la legalità”. Ricomincia a tenere banco presso le istituzioni l’omicidio ancora irrisolto di Angelo Vassallo, il sindaco Pescatore. A 10 anni e mezzo dal suo feroce assassinio, presso la Commissione Antimafia presieduta da Nicola Morra (che di recente ha rilasciato dichiarazioni sugli sviluppi della vicenda nei palazzi romani), è stato istituito il gruppo di lavoro interno al Parlamento per ispezionare tutti gli elementi istruttori utili a non far cadere nel vuoto il fascicolo d’inchiesta, prima che decorrano i termini della prescrizione. Alla luce anche di ultimi risvolti, emersi da inchieste giornalistiche che descrivono una gestione delle indagini – almeno nella fase iniziale (le indagini della procura di Vallo furono assunte dalla Direzione Distrettuale Antimafia) – che sarebbero state intrecciate da troppe stranezze con presenze inusuali sul luogo del delitto. «Il tempo delle schermaglie è finito. Adesso abbiamo il dovere di dare un nome all’assassino. È ancora tra di noi e vive nelle istituzioni», esordiscono Dario e Massimo Vassallo, presidente e vice presidente della Fondazione “Angelo Vassallo Sindaco Pescatore”, fratelli del primo cittadino di Pollica, Angelo, trucidato con nove colpi di pistola la sera del 5 settembre 2010. I due fratelli saranno uditi nel pomeriggio di oggi, dai componenti della commissione parlamentare antimafia sull’omicidio Vassallo. «È un passaggio importante per arrivare alla verità e la Commissione antimafia può fare molto. Cerchiamo la Verità perché la nostra storia ce lo impone. Nostro fratello Angelo, il sindaco pescatore di Pollica, faceva il sindaco ed in tempo di pace è stato ucciso – commentano Dario e Massimo – Cercare la verità è nostro dovere, lo dobbiamo ai tanti che sono morti per questo Paese, ma anche per ridare dignità ad un popolo di onesti che non si è mai arreso». Ad interessarsi della vicenda ed artefice del gruppo di lavoro parlamentare, il membro della Commissione Antimafia on. Luca Migliorino, che da gennaio insieme ai fratelli Vassalo lavora sulla vicenda, e in un comunicato stampa ha reso nota, come coordinatore del team di lavoro, la lettera inviata a Dario Vassallo e Massimo Vassallo, comunicando la convocazione in audizione per martedì 15 giugno alle 19 a Palazzo San Macuto, per riferire sulla vicenda decennale che da 10 anni li coinvolge in prima persona. Un’audizione che potrebbe forse segnare un punto di svolta in una indagine, a livello giudiziario, ferma al palo, al contrario dell’ambito associazionistico e comunitario, dove non ha mai subito battute di arresto.
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