
Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni sarà parte civile nel processo contro gli assassini del sindaco Angelo Vassallo, trucidato il 5 settembre del 2010. La ha deciso ieri la Comunità del Parco. Come anticipato da le Cronache diversi giorni fa, l’ente guidato dal presidente Giuseppe Coccorullo avrebbe partecipato come parte lesa. «È un atto che unisce il territorio, integrato dalla mia proposta di essere tutti presenti con le fasce tricolori in rappresentanza delle nostre comunità, il giorno dell’inizio del processo – sono parole di Simone Valiante, sindaco di Cuccaro Vetere – la nostra presenza li, deve essere non solo il ricordo dovuto e sentito di un amico, di un amministratore, del suo grande lavoro e coraggio, ma anche il messaggio chiaro che questo territorio alza un muro insormontabile contro le mafie e contro qualsiasi interesse criminale». Parole, quelle di Valiante, che arrivano non solo da un primo cittadino ma anche da un amico del sindaco pescatore. Il presidente Coccorullo aveva deciso che sarebbe stata la comunità a votare anche perché Vassallo, al momento della sua tragica morte, era proprio il presidente della comunità. Ancora una volta, nel merito aveva detto la sua il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone, componente del Comitato d’Inchiesta che lavora proprio su quei fatti, che aveva invitato Regione Campania, Provincia di Salerno e tutti i comuni cilentani a fare altrettanto. Al momento, nessuno lo ha fatto. Sul nome di Angelo Vassallo, in effetti, c’è una certa ritrosia da parte degli amministratori cilentani, quasi come se fosse un male. Il passo del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, dunque, sarà importante per il futuro, con la speranza che altri enti, adesso, seguiranno quell’esempio, costituendosi parte civile e andando nella direzione di difesa e tutela dell’immagine del territorio che da 2010 ad oggi viene continuamente vilipesa ogni volta che la memoria di Angelo Vassallo non viene rispettata. E ciò, purtroppo, capita fin troppo spesso.