Erika Noschese
La seconda udienza del processo contro Antonio Fuoco, l’uomo che lo scorso 15 febbraio 2017 ha ucciso a calci la sua cagnolina Chicca, ha dato vita ad una polemica tra animalisti. Al centro della querelle la presunta mancata presenza del Comune al processo, dopo essersi costituito parte civile. Il comitato Uniti per Chicca, infatti, ha definito l’amministrazione comunale “grande assente, sebbene in seguito all’uccisione della cagnolina il sindaco Vincenzo Napoli dichiarò, a mezzo social network, che il Comune si sarebbe costituito parte civile, anche perché in quanto Ente Territoriale sarebbe stato legittimato de plano a partecipare”. L’assenza del Comune sarebbe riconducibile – secondo il comitato cittadino Uniti per Chicca – alla mancanza della figura del Garante alla Tutela degli Animali, “una carica gratuita e volontaria prevista dal regolamento comunale ma che dallo scorso 15 novembre è vacante a Salerno, nonostante il comitato spontaneo Uniti per Chicca stia richiedendo da tempo una nuova nomina. Viene meno un’importante figura di collegamento tra l’amministrazione comunale ed i cittadini, che avrebbe potuto avere un peso in questa vicenda”. A schierarsi contro il comitato l’associazione Dpa Onlus, nelle vesti di Alfredo Ricco che – in più occasioni – ha rimarcato la presenza degli assessori Angelo Caramanno e Mariarita Giordano. «Come Dpa Onlus, rappresentati dall’avvocato Paola Contursi anche stamattina (ieri per chi legge ndr) eravamo presenti in aula. Auspichiamo che la magistratura non accolga le richieste fatte dalla difesa, che implicherebbero uno sconto di pena e che si proceda invece col rito ordinario», hanno dichiarato i referenti dell’associazione Dpa Onlus fondata e presieduta dall’ex parlamentare Paolo Bernini. «Doveroso ringraziare gli assessori Mariarita Giordano e Angelo Caramanno presenti al sit in organizzato dalle associazioni animaliste. Un messaggio forte e chiaro da parte dell’amministrazione comunale, che nonostante le varie difficoltà nel gestire una città così vasta, da anni si distingue per essere all’avanguardia nella tutela animale. In un Sud dove sempre più spesso la cronaca ci racconta di terribili crimini a danno degli animali, la presenza di figure istituzionali al fianco dei volontari che chiedono pene più severe per chi maltratta gli animali è motivo di speranza e di orgoglio per tutti i cittadini», hanno detto infine i referenti dell’associazione animalista. Intanto, l’udienza a carico di Fuoco è stata rinviata a settembre in quanto il legale ha espresso la volontà del proprio assistito di voler partecipare al processo ma impossibilitato a farlo, essendo attualmente detenuto in carcere. Ha altresì ribadito la volontà di chiedere il rito abbreviato o il patteggiamento. Nel frattempo però le associazioni animaliste hanno depositato le proprie costituzioni di parte civile ma l’udienza è nuovamente slittata al prossimo 24 settembre su richiesta dell’avvocato dell’imputato. In attesa della sentenza, il comitato Uniti per Chicca chiede, a livello nazionale, una proposta di legge per l’inasprimento delle pene per i reati a danno degli animali, che l’arresto sia una certezza, che non possa essere commutato in pena pecuniaria e che vengano attivati percorsi rieducativi per chi commette queste violenze.