La città di Salerno si prepara a festeggiare il suo santo patrono San Matteo con un corposo programma religioso e civile. Nella serata di ieri, in piazza Flavio Gioia, si è infatti tenuto il tradizionale omaggio floreale. Una corona di fiori, simbolo di gratitudine e di riconoscenza, è stata deposta grazie all’aiuto del Comando dei Vigili del Fuoco di Salerno sul capo della statua raffigurante il santo patrono, posta al di sopra della storica porta d’accesso cittadina. Tantissimi i fedeli che hanno preso parte a questo momento celebrativo, e che hanno salutato con forte applauso la deposizione di quello che, come sottolineato dal Parroco del Duomo di Salerno, Don Michele Pecoraro: “Ha da sempre rappresentato non un semplice omaggio floreale, ma di fede, da parte dei salernitani nei confronti di San Matteo”. Ben presto sono seguite le parole del Mons. Moretti che, sin dall’inizio della sua omelia, ha sottolineato come la celebrazione del santo patrono debba rappresentare l’inizio di quella ricostruzione in senso umanistico e altruistico che la città di Salerno, così come il resto del mondo, necessita. Il maggiore augurio che Mons. Moretti rivolge alla folla gremita di fedeli è quello di aprirsi all’altro, per potersi finalmente riscoprire fratelli di un unico Padre. “Dobbiamo aprirci agli altri. Dobbiamo prenderci cura degli altri”, sottolinea Mons. Moretti, intravedendo, in questa via, l’unico rimedio agli egoismi e ai personalismi che attanagliano la società contemporanea. “La malattia più grave dell’umanità è la mancanza di altruismo, e di qualsiasi responsabilità, nei confronti dei giovani, degli emarginati e di tutti coloro che vivono nel bisogno”. Solo raccogliendo tale messaggio ed impegno, ha evidenziato Mons. Moretti, la comunità può dirsi realmente solidale: “Tutti dobbiamo necessariamente essere, allo stesso tempo, sia protagonisti che responsabili del bene di tutti”. L’invito, dunque, è quello che ogni cittadino debba essere attivo in prima linea come costruttore di pace, di giustizia e di armonia. Nel corso della serata, subito dopo l’omelia, le forze dell’ordine e le autorità presenti – fatta eccezione per l’amministrazione comunale- sono state omaggiate con una tavoletta riportante una raffigurazione in ceramica dell’atrio del Duomo. “Non c’è nulla da fortificare. Nulla da rafforzare. Non ci troviamo in una situazione di debolezza”. Con queste parole esordisce il Prefetto di Salerno, che continua: “San Matteo è patrimonio della Chiesa ed è parte del nostro patrimonio culturale. È parte di noi, e come ogni anno ci proponiamo di rendergli omaggio nel migliore dei modi”.
Francesca Cavaliere