di Marta Naddei Tempo scaduto. Il solarium di piazza della Concordia sarà pronto per l’estate. Di quale anno, però, non è dato saperlo. Già, perché sicuramente non si tratterà dell’estate 2015 dal momento che, ad oggi, è tutto esattamente come era all’inizio, ovvero come quando i lavori sono stati consegnati. Degrado, sporcizia, pavimentazione divelta, qualche topo scorrazzante qua e là e nient’altro. Sicuramente nulla di quanto previsto dal progetto presentato in pompa magna proprio il 26 marzo del 2013 dall’allora sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. E proprio oggi, 26 marzo 2015, il nuovo solarium avrebbe dovuto vedere la luce. Ma non sarà così. Nessuna traccia di attività di piccola ristorazione, né della caffetteria, né del solarium con servizio docce, delle aree didattiche e del campo da beach volley. Dopo i tentativi, andati a vuoto, del Comune di Salerno di riqualificare l’area, due anni fa si pensò di coinvolgere nel progetto i privati: a ridare dignità alla zona del sottopiazza della Concordia, dove una volta era ormeggiata la storica nave-ristorante “Concord” – per la cui demolizione il titolare Giuseppe Martino ha fatto causa al Comune – ci avrebbe dovuto pensare la società “Green park” dei fratelli Amoroso. Solo che, dopo il primo rinvio del 2013 e quello successivo del 2014 (dovuto principalmente a questioni burocratiche e alla necessità di adeguare il progetto alle prescrizioni della Soprintendenza di Salerno), oltre a far installare i cartelli con la comunicazione delle date di inizio e fine dei lavori non ha fatto. Anzi, la data di scadenza non potrà essere rispettata proprio perché non lo è stata quella di inizio che, sostanzialmente, non c’è mai stata. L’intero investimento sul nuovo solarium di piazza della Concordia è a carico della ditta privata – che avrebbe dovuto avviare anche i lavori di ripristino dell’area -, la quale ha ricevuto dall’amministrazione comunale la concessione decennale della zona subordinata anche alla corresponsione di un canone annuale di poco meno di cinquemila euro. Il recupero dei costi sarebbe poi avvenuto tramite la fissazione di alcune tariffe per poter usufruire dei servizi previsti. A distanza di due anni è ancora tutto fermo al palo. Anzi, la situazione nel piccolo spiazzo che affaccia sul mare non fa altro che peggiorare. Insomma, laddove non è riuscito il pubblico – ovvero il Comune di Salerno – sembra non essere in grado di arrivare nemmeno il privato. Tutto con buona pace dei cittadini salernitani che, da circa otto anni, vivono nell’attesa di vedere un solarium o un’area fruibile tante volte annunciata ma che sembra essere destinata a rimanere l’ennesima eterna promessa di Salerno.
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