Oddati: 21 giugno 1943, Imbarazzante silenzio dell’amministrazione - Le Cronache Attualità
Attualità Salerno

Oddati: 21 giugno 1943, Imbarazzante silenzio dell’amministrazione

Oddati: 21 giugno 1943, Imbarazzante silenzio dell’amministrazione

di Erika Noschese «

Il Museo dello Sbarco e Salerno Capitale resta chiuso per inagibilità, imbarazzante il silenzio dell’amministrazione comunale»: la denuncia arriva da Nicola Oddati, presidente dell’associazione Parco della Memoria che gestiva la struttura di via Generale Clark. Una chiusura che oggi pesa ancora di più, alla luce della giornata del 21 giugno: nel 1943 le bombe su Salerno, in cui persero la vita più di 200 persone. E se prima la cerimonia per ricordare le vittime era a cura del Museo dello Sbarco oggi, con la sua chiusura, la città e l’amministrazione sembrano aver completamente dimenticato quella giornata e le sue vittime. «La nostra amministrazione non considera la storia. Furono due i bombardamenti perché gli alleati si erano divisi i compiti, agendo sia di giorno che di notte – ha ricordato il presidente Oddati – Gli americani avevano un sistema per mirare il luogo ma le bombe non hanno mai colpito gli obiettivi militari e questo lo vediamo ancora oggi con la guerra in Ucraina. A Salerno come a Napoli furono buttate bombe a scoppio ritardato». E proprio una di queste bombe è custodita all’interno della struttura di via Clark ma purtroppo inaccessibile a turisti e visitatori. «All’interno della bomba vi era una fiala di acido che corrodeva l’innesto in un lasso di tempo da 1 a 7 giorni, ritrovata in via Vernieri. Il quartiere fu bloccato per una settimana ma la bomba non fu fatta esplodere», ha ricordato ancora il presidente dell’associazione Parco della Memoria che punta il dito contro l’amministrazione comunale. «Con il Comune che non interviene si cancella una parte di storia. Con la chiusura del nostro museo nessuno ha pensato di ricordare questa giornata con una cerimonia particolare – ha attaccato Oddati – Dal Museo e dalla farlocca rete dei Comuni non ho mai ricevuto una chiamata. Ci sono stati degli incontri con la Rete dei Musei ma sono servizi solo a finanziare la società». In questi giorni inoltre gli 80 anni di Salerno Capitale e «anche in questo caso nulla di importante è stato fatto da quest’amministrazione», ha aggiunto il presidente della struttura di via Clark, chiuso al pubblico dal mese di dicembre per la mancata disponibilità dei servizi igienici e all’interno ha infiltrazioni d’acqua e caduta di calcinacci. Una chiusura che doveva essere momentanea ma nulla è cambiato fino ad oggi e le istituzioni continuano a tacere. Il Museo in questi mesi ha dovuto rinunciare ad importanti prenotazioni che avrebbero portato introito per la città, non solo per il Museo che avrebbe avuto così la possibilità di finanziarsi, come fatto fino ad oggi, ed intervenire laddove necessario.

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