NOCERA INFERIORE. Eì pericoloso socialmente: va in carcere il 70ennne Francesco Manzo (nella foto). Ad rrestarlo gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Nocera Inferiore che hanno eseguito un rdine di sospensione della misura alternativa alla detenzione dell’affidamento in prova emessomartedì scorso dall’Ufficio di Sorveglianza di Padova,.
Manzo, affidato in prova al servizio sociale dal 10 dicembre dello scorso anno con fine pena (di tre anni e due mesi di reclusione) fissata al 3 agosto 2017 è stata sospesa la misura alternativa alla detenzione poiché ò’ 11 scorso è stata applicata al condannato la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale dal Tribunale di Padova, dalla quale emergono attuali profili di elevatissima pericolosità sociale e ritenuto ancora dedito alla commissione di gravi delitti contro il patrimonio. Manzo, infatti, ha precedenti di polizia per rapina e detenzione di arma, truffa, ri-cettazione (anno 1975), assegni a vuoto (anno 1980), truffa ed associazione per de-linquere (anno 1987), violazione norme iva (anno 1989) minaccia e lesione (anno 2005) associazione per delinquere e abusiva attività finanziaria (anno 2007).
A gennaio scorso, Il Tribunale di Padova aveva disposto il dissequestro del patri-monio di 130 milioni di euro – in immobili e terreni – dell’imprenditore di Nocera Inferiore, ma il Riesame li aveva dissequestrati poche settimane dopo.
Manzo, 70 anni, da anni residente a Padova, è sospettato dalla Dda veneta di essere vicino ai clan della camorra e di riciclaggio di denaro ma per i giudici del Riesame non ci sarbbe stata la prova della provenienza illecità dell’enorme patrimonio Tra le proprietà del settantenne nocerino anche un castello nel bellunese, decine di appartamenti, un grattacielo davanti alla stazione di Padova e proprietà nelle province di Padova, Vicenza, Treviso, Belluno, Ferrara, Bologna, Siena, Roma, Napoli, Salerno, Taranto, Matera Cosenza e Varese. Il pregiudicato nocerino pare dichiarasse al fisco un reddito di appena 15mila euro l’anno anche se per la Dda sarebbe stato proprietario di 350 unità immobiliari, tra le quali 40 appartamenti al grattacielo Belvedere, la torre Onda Palce e il centro direzionale di via Cile 2 a Padova, il castello Bortoluzzi a Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno, oltre 70 tra appartamenti e garage in via Pisa a Treviso; e ancora: 15 terreni, 1 fabbricato rurale, 52 società per un valore del ca-pitale sociale di 1 milione 450mila euro, 224 rapporti bancari e cassette di sicurezza,18 autocarri, 52 autovetture di varie marche e modelli, 8 motocicli,una moto .
«Torno a casa, voi vedete mafia dappertutto»: rispose Manzo ai giornalisti che lo attendevano sotto la sua abitazione padovana, al civico 56 del grattacielo Belvedere. e aggiunse “Io non c’entro nulla con questa storia della camorra siete voi che ogni volta che vedete un meridionale pensate alla mafia” ha detto ai giornalisti.
Secondo alcuni quotidiani neneti, Manzo sarebbe stato fotografato assieme a noti pregiudicati Il nome del settantenne nocerino è saltato fuori durante le indagini su esponenti storici dell’ex mafia del Brenta
Manzo, in passato, sarebbe stato legato al clan Loreto di Scafati.
Aveva lasciato l’Agro nocerino nel 1987 prima in provincia di Padova e, cinque anni dopo, nel capoluogo dove vive in un super attico al 18esimo piano del grattacielo Belvedere quello che domina la stazione centrale.
Mentre Manzo è andato via in Veneto, la moglie e figli sono rimasti a Nocera. Qui è noto anche per essere il suocero di del consigliere comunale di Nocera Superiore Giuseppe Fabbricatore.