di Monica De Santis
I Cobas Salerno, il Coordinamento Scuole Aperte Salerno, l’Hormé liberi di crescere e l’UDS Salerno, sono pronti a tornare in piazza a sostegno del mondo della scuola. Appuntamento lunedì alle ore 17 in piazza Amendola, quando i rappresentanti del mondo scolastico si troveranno in presidio per contestare l’avvio dell’anno scolastico, che nonostante la propaganda del Governo e del Ministero, “non è cominciato bene”. Per i Cobas e gli altri “Nulla è stato fatto per ridurre gli alunni per classe e per dare più spazi alle scuole, perciò rimane una enorme percentuale di studenti in condizione di affollamento in classi prive anche di vie di fuga: in ogni Istituto ci sono decine di classi con 30 e più alunni anche in presenza di studenti disabili; – scrivono in una nota – sappiamo che a Salerno e provincia alcuni Istituti Superiori, per sdoppiare le classi pollaio, hanno già reintrodotto, con l’assenso dei Collegi e dei Consigli d’Istituto, forme di “DAD di prossimità” (lezioni seguite in sede ma su schermo), contrariamente alle promesse del Governo e del ministro Bianchi per cui nessun alunno dovrebbe più fare nemmeno un’ora di Dad, salvo quarantene. Le classi sovraffollate , come abbiamo denunciato da anni, oltre a compromettere la sicurezza degli studenti e del personale, impediscono lo svolgimento di una didattica personalizzata e attenta alle esigenze formative e cognitive di ogni alunno e studente”. I firmatari della nota fanno inoltre sapere che “Come al solito, le scuole sono sprovviste dei docenti e degli ATA necessari ad un avvio regolare e ogni Istituto cerca di cavarsela come può mentre non si sa quando partiranno le mense scolastiche. Oltre agli interventi di facciata, nessun intervento serio sull’edilizia per risolvere i problemi che affliggono le strutture degli edifici scolastici ; i trasporti sono quelli di sempre perché non è stata affrontata seriamente la questione relativa alla loro capienza e frequenza”. Classi pollaio, carenza di spazi, edifici scolastici strutturalmente insicuri e trasporti carenti sono state le principali cause che hanno impedito un’adeguata gestione dell’emergenza sanitaria, con pesanti ricadute sulla qualità del diritto all’istruzione, soprattutto in Campania nello scorso e nel precedente anno scolastico. Saranno questi gli argomenti che i genitori e i sindacati porteranno in piazza non solo a Salerno, ma in tante altre città italiano. In piazza, dunque, per ribadire che “non accetteremo un altro anno in DAD o a singhiozzo” e per chiedere la riduzione del numero degli alunni per classe (massimo 20; 15 in presenza di alunni diversamente abili); investimenti massicci nell’edilizia scolastica e nel trasporto pubblico, con interventi sia immediati che di lungo periodo, per garantire effettivamente la scuola in presenza e in sicurezza; dire NO alla didattica delle competenze addestrative (che ha prodotto solo analfabetismo cognitivo) e per una nuova scuola che punti allo sviluppo degli strumenti cognitivi; dire NO ai tentativi di rendere strutturale il ricorso alla DAD e per l’uso nelle scuole di piattaforme digitali pubbliche e di archivi dati pubblici.