Brigida Vicinanza
Un problema sicurezza al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona esiste, soprattutto nel reparto di neonatologia, che dovrebbe però essere quello più “ovattato”. E ad esserne convinto sempre di più è Mario Polichetti, dirigente della Fials Medici a Salerno. Dopo la richiesta di dimissioni inoltrata a Longo e Maiorino, il sindacalista non esita a sottolineare le sue ragioni. Nonostante sia stato lasciato da solo dalle altre sigle sindacali come voce fuori dal coro probabilmente ha colto nel segno la problematica principale del nosocomio salernitano. C’è da chiedersi dunque come mai una donna che aveva il diritto di allattare il proprio figlio ma che per disposizioni della Magistratura doveva essere ben attenzionata, è stata lasciata sola e indisturbata a “rapire” un neonato. “Tante infermiere e medici mi dicono che la sera e la notte sono completamente abbandonati a se stessi. Non esiste un controllo nel reparto,entrate e uscite non sono visionate, ma la colpa non è dei dipendenti, ma di chi dovrebbe organizzarle queste cose quindi per questo del direttore sanitario e di quello generale. Non funziona questo ospedale, inutile nasconderci – ha sottolineato Polichetti – questo doveva essere l’evento sentinella (che noi abbiamo però più volte denunciato) per aprire realmente un tavolo di confronto tra tutti e affinchè si trovasse almeno una soluzione o si facessero proposte. Quello della sicurezza è un problema storico, io devo tutelare non solo chi lavora all’interno ma anche l’utenza. Non possiamo permetterci più di dare questa immagine all’esterno, non è bello. Di notte qui può entrare chiunque – ha continuato il dirigente Fials – se continuiamo a dire che tutto va bene e gli altri sindacati frettolosamente esprimono solidarietà al direttore generale, non risolveremo mai nulla. Smettiamola con i tentativi di mettere toppe a situazioni come questa. C’era bisogno di un’attenzione in più a questa mamma, ce l’ha chiesto la Magistratura e non doveva succedere. Io non sono affatto contento di come gli altri sindacati si sono rivolti a me, ma anzi era un’occasione per aprire una discussione costruttiva e tentare di risolvere le cose e soprattutto le problematiche sulla sicurezza che qui sono reali. Ci sono spesso furti, aggressioni, ingressi non autorizzati. Sono gli infermieri e i medici che lo dicono, non lo invento. E di qui la mia richiesta di dimissioni”. Dunque, rimane a tutti il dubbio principale. Una donna che agisce così indisturbata e rapisce un neonato, potrebbe essere tante donne, uomini, che potrebbero entrare ed uscire liberamente, mettendo a dura prova medici e infermieri, ma anche l’utenza all’interno dell’ospedale, con il “lasciapassare” di chi dovrebbe dirigere e organizzare a tutela di tutti, ma non l’ha fatto fino ad ora.