Stop al commissariamento dell’Arpac, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. Con l’approvazione della legge sul riordino del servizio idrico integrato e istituzione dell’Ente Idrico Campano, il Consiglio Regionale della Campania, nella infuocata seduta del 16 novembre, ha, tra l’altro, abrogato il comma 112 bis della legge regionale 07 agosto 2014 n. 16 (Interventi di rilancio e sviluppo dell’economia regionale nonché di carattere ordinamentale e organizzativo – collegato alla legge di stabilità regionale 2014) con il quale si stabiliva che la gestione commissariale dell’Agenzia sarebbe durata fino all’adozione della legge di riordino delle competenze e delle funzioni dell’ARPAC. Dunque, dopo due anni dalla nomina del commissario straordinario, individuato nella persona del Direttore Amministrativo, dott. Pietro Vasaturo, avvenuta a seguito della decadenza del Direttore Generale per sopravvenuta incompatibilità, l’ARPAC si avvia a ritornare alla gestione ordinaria con la nomina del nuovo Direttore Generale che potrà essere individuato non più obbligatoriamente tra i dirigenti della Giunta Regionale ma anche attraverso professionisti esterni in possesso dei requisiti richiesti dalla Legge istitutiva dell’Agenzia Certamente la scelta è in linea con quanto sostenuto dal Governatore De Luca in uno dei suoi interventi quando aveva preannunciato la volontà di porre fine alle tante gestioni commissariali ereditate dalla giunta Caldoro. Una decisione questa indubbiamente dettata dalla ferma volontà di applicare le regole poste a fondamento della democrazia che affidano agli organi ordinari il diritto dovere di adottare gli atti di gestione degli Enti o delle Aziende nel rispetto delle norme ordinamentali. L’Arpac, istituita con L.R. n.10 del 2001,da anni svolge importanti attività di indagini attraverso ispezioni, sopralluoghi ed attività di laboratorio per la tutela e la salvaguardia delle matrici ambientali in collaborazione con gli Enti locali, le ASL e su richiesta dell’Autorità Giudiziaria ed opera sull’intero territorio regionale attraverso le strutture dipartimentali presenti in ogni provincia della Campania.
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