Sabato 11 febbraio, alle ore 18, si svolgerà un’asta di beneficenza, il cui ricavato sarà devoluto alla popolazione Ucraina tramite la Croce Rossa Italiana Sezione di Salerno. Battitore delle opere del massimo artista ucraino, il giornalista Gabriele Bojano, affiancato dal critico d’arte Cristina Tafuri e dalla Dottoressa Rita Martinova nella galleria Camera Chiara, sita nel centro storico di Salerno in Via Giovanni da Procida 9
Dopo il successo di pubblico intervenuto al vernissage della mostra Armando Cerzosimo Vs Ol’svol’d “Le cose che pensano”, nove fotografie e sette quadri, numeri particolari non scelti a caso, con il nove simbolo della fase che precede la nuova rinascita, la liberazione dei vincoli precedenti e il sette, formato dall’unione della triade con la tetrade, indicante la pienezza di quanto è perfetto, della creazione, partecipante così, alla duplice natura fisica e spirituale, umana e divina, oggi sabato 11 febbraio, alle ore 18, si svolgerà un’asta di beneficenza, il cui ricavato sarà devoluto alla popolazione Ucraina tramite la Croce Rossa Italiana Sezione di Salerno, presieduta dal Dottore Antonio Carucci, che sarà presente con una folta delegazione guidata da Cosimo Taurone e Giuseppe La Mura, che recheranno il messaggio di ringraziamenti da parte del Direttore nazionale della CRI, Rosario Maria Gianluca Valastro per l’iniziativa. Un’asta ospite della galleria Camera Chiara, di Armando Cerzosimo, sita nel centro storico di Salerno in Via Giovanni da Procida 9, uno spazio che sposa in pieno il simbolo di creazione e che da studio, sa trasformarsi in quel luogo-non luogo, ogni qualvolta si va ad indagare e ricercare l’istante infinito dell’arte. Esiste un legame stretto tra il pensiero filosofico dell’esistenza e della ragione umane e il sapere del progettare-costruire, entrambe hanno un comune, e fondamentale riferimento, lo spazio. Noi uomini della fine ereditiamo il concetto di spazio come extensio, con esso Cartesio pensava lo spazio quale pienezza e continuità della materia e quindi quale medium del movimento, del tendere avanti a sé, quale sinonimo dell’amplificazione. Chi è aduso frequentare la galleria, ha da trasformarsi qui in sacerdote dinamico di un tòpos, il dove, che, localizzando, determina una cosa come cosa-per-l’uomo, che diventa condizione dell’esistenza, punto di riferimento dell’esperienza, che consente la progettualità e l’attuazione, l’esistenza razionale, aprendosi alla storia, alle arti, al costume, al sociale, quindi assumendo la caratteristica comunicativa o sociale di “luogo familiare”, mentre la familiarità del luogo ha assunto il tratto di condizione necessaria di ogni progettualità, non solo civile. Ecco che in questa settimana di eventi e nel prossimo futuro, la galleria di Armando Cerzosimo, come dalla sua giornata inaugurale è, potrà considerarsi il segno, nel suo divenir parola, visione, riflessione, che diventa di-segno, archè, principio in quanto da-dove della progettualità, essenziale punto di dipartimento di ogni pensiero che, per essere se stesso deve discernere, giudicare, orientarsi, criticare, continuando con quanti sono ospiti di questo spazio a “fare” qualcosa ispirato a quel ποιεῖν che in greco ha la stessa radice di poesia. L’asta di beneficenza, il cui ricavato sarà devoluto alla popolazione Ucraina avrà quale battitore il giornalista Gabriele Bojano, affiancato dal critico d’arte Cristina Tafuri e dalla Dottoressa Rita Martinova. Due i lotti di opere del massimo artista ucraino contemporaneo, Ol’Svol’d, il cui motto è “Chi vive, chi non vive per se stesso, chi vive la vita per gli altri”. Ol’svol’d, un maestro dell’informale, nel 2009 ha scelto una guida spirituale e ha iniziato a creare gli Tsvetnosties L’obiettivo e il significato della sua vita è salvare l’umanità attraverso la costruzione di gallerie in tutto il mondo e la collocazione di immagini spirituali energetiche. Solo dal 2019 gli Tsvetnosties sono stati presentati in più di 60 eventi mondiali su larga scala, ricevendo riconoscimenti internazionali tra cui il “Best Artist of the year 2020”. Gli Tsvetnosties sono parte integrante parte del progetto “Ol’svol’d Tsvenosti”, il cui obiettivo è collocarli nelle gallerie di tutto il mondo, in modo che attraverso la purificazione e la trasformazione di ogni singola persona che interagirà con loro, potrà avvenire la trasformazione dell’umanità, attraverso la loro contemplazione e il trovarsi e ri-trovarsi nel loro campo energetico. Una iniziativa che nasce come ringraziamento alla comunità salernitana per aver accolto le donne ucraine rifugiate insieme ai loro figli dalla ingiusta e ingiustificata guerra che così profondamente ha colpito l’Ucraina. Un anno fa iniziava questa terribile guerra che ha sconvolto tutto il mondo. Rita Martinova ha sentito forte il desiderio di aiutare in qualche modo il suo popolo. E’ nata, così, l’idea di organizzare la mostra fotografica, nove intense immagini di Armando Cerzosimo, dedicata alle donne rifugiate e contemporaneamente anche una mostra di pittura sacrale del massimo artista ucraino contemporaneo Ol’svol’d, il quale, generosamente ha messo a disposizione diverse sue opere.